Kötbullar

Oggi, per la prima volta, mi sono cucinato da solo le köttbullar (pronuncia approssimativa “sciòtbulla”), le celebri polpettine di carne svedesi note in Italia come “polpettine dell’IKEA”.
Tenendo conto che erano surgelate (Findus), che non avevo un microonde per scongelarle, che mi mancavano sia le patate che la salsa che la marmellata di lingonberry (mirtillo rosso), che ho dovuto cuocerle in una vecchia padella con dell’italianissimo olio extravergine di oliva, alla fine non mi posso lamentare. Erano buone.

Nota per il futuro: trovare un posto che venda padelle decenti, più qualche altro attrezzo da cucina (una griglia, ad esempio).

Nel pomeriggio, dopo avere riconsegnato la macchina che avevo utilizzato ieri sera per andare a Västerås, sono ripassato al supermercato sotto casa.
Fra le altre cose, penso di avere comprato – ma non ne sono troppo sicuro – della carta da forno.
Quello che fa piacere è notare la presenza di notissime marche italiane (vedi foto) 😉

Facendo un salto indietro nel tempo, ieri sera sono andato a vedere i Deep Purple a Västerås, a circa un’ora e mezza di macchina da Stoccolma. La venue, era un posto relativamente piccolo (2500 persone, direi), ma ottimamente congegnata con struttura ad anfiteatro, ben equipaggiata, e appositamente studiata per la musica. Roba che in Italia ci sogniamo.

P.S.: I panini nordici con i semini saranno la mia rovina alimentare!

9 pensieri riguardo “Kötbullar

  1. Ma dai quelle della Findus che avevo preso io erano comprensive di tutto: puré e salsina… cmq se hai la possibilità oltre che in padella le puoi fare al forno… se no la maggior parte degli svedesi che conosco le fa in padella, a volte anche con l’olio (ma non extravergine d’oliva, e, delle due, preferisco la via italianizzata :P)

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  2. hehe 🙂
    mi ricordi me durante il mio primo anno in Svezia 😉
    ti auguro tanta fortuna!
    …e se vuoi passare da Linköping hai solo da fare un fischio 🙂

    ps: le “vere” köttbullar vanno fritte per un bel po’ nella margarina 🙂

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  3. Sabry, stasera me le sono rifatte al forno, appunto (ho comprato la carta apposta, preferisco evitare troppa frittura).

    Ste, lo so… ma non avevo la margarina 😀
    Prima o poi passo di sicuro, ovviamente vale lo stesso per te e Stoccolma.

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  4. ah… dimenticavo…
    mi fai sapere se vedi qualche concerto interessante dalle tue parti?
    io per ora ho visto che ci sarà Herbie Hancock ad agosto e i Mr.Big a settembre… 🙂

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  5. Il pane coi semini e ‘una delle grandi cose del nord! Non manco mai di riportarne a casa un po’ da qualunque viaggio, sia in aereo che in moto.
    Compra due coltelli, due padelle e due pentole (sempre una grande e una piccola), un tagliere, uno scolapasta, mestolo e cucchiaione di plastica e sei quasi a posto.

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    1. Veramente il pane coi semini (in infinite varianti) lo trovi anche in Alto Adige senza fare tanti km ed è pure meglio di quello svedese! Panetteria Grandi, via Bottai, Bolzano (la migliore) oppure sempre a BZ, ai Franziskaner, nella via omonima oppure in quella che porta al Museo Archeologico (sanno tutti dove si trova).

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  6. Dani, mi ricordi un po’ quei personaggi da film che aprono il frigo e c’e’ dentro un vasetto di senape, del latte irrancidito e una confezione di cibo cinese del take-away, regolarmente maleodorante! 😀
    Direi che il mio omonimo ti ha dato una lista abbastanza completa per la sopravvivenza iniziale, ma se non pensi di vivere mangiando fuori (o limitarti a surgelati e microonde) vedrai che l’attrezzatura si espanderà alla svelta. Me ne sto accorgendo adesso che devo traslocare e nella nuova cucina mi mancherà uno dei pensili: e le mie teglie? Le forme dei budini? I colini? Per mestolo e cucchiaione, quelli nuovi in silicone resistente al calore sono meglio di quelli di plastica; le padelle che siano pesanti, perchè quelle leggere bruciano il cibo molto in fretta. La carta da forno è indispensabile per evitarsi infinite sessioni di paglietta, specie se cuoci la carne con la frutta.
    Per quanto riguarda il pane con i semini, Rella lo fa in casa, di solito mischiando farina bianca con farina integrale o di kamut o di qualcosa d’altro, e poi aggiungendoci un’abbondante dose di mistura di semini che le preparo io tostandoli un po’ prima: zucca, girasole, sesamo, lino e papavero. In effetti è la mia rovina alimentare (beh, una delle…), specie sfornato da poco.

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