Alcohol

Mentre in Italia si cerca di tirar fuori nuove leggi, senza riuscire al contempo ad applicare quelle vecchie, la questione alcol in Svezia è da sempre parecchio sentita.

Penso che più o meno tutti sappiano che qui si beve parecchio, non solo birra ma anche tanti superalcolici.

Uno dei metodi messi in atto dallo stato per contrastare il problema è il monopolio della vendita dell’alcohol per uso domestico: qui non puoi comprare da bere al supermercato (salvo certe birre a bassa gradazione) ma devi andare nei negozi della Systembolaget, la cui funzione dichiarata è “minimizzare i problemi relativi all’alcol, tramite una vendita responsabile senza fini di profitto”.

All’interno di questi shop non ci sono pubblicità di marchi, non ci sono offerte speciali, e ci sono tutta una serie di restrizioni (orari predefiniti, regole interne) che servono a dissuadere dall’acquisto. Gli stessi negozi sono diffusi in maniera ben definita sul territorio, perché una proliferazione degli stessi sarebbe dannosa.

Capita spesso che molti svedesi, quando vanno all’estero, si carichino la macchina di bevande alcoliche per il viaggio di ritorno! 😉

Il Systembolaget, che è un monopolio di stato, è in piedi dal 1955, ma già prima l’alcohol veniva venduto con limitazioni tramite  varie compagnie che dovevano utilizzare impopolari sistemi di razioni.

Diversa la questione per i locali: ovviamente qui la vendita è libera, ma bisogna comunque fare attenzione. Le attività che vogliano ottenere la licenza di vendita di alcohol devono adempiere a molte regole e affrontare una lunga trafila burocratica: fra le altre cose, sono tutti obbligati ad avere una cucina in cui si preparino i piatti in loco (microonde e precotti non vanno bene). E, per tutto il tempo in cui servono alcool devono sempre offrire cibo, senza poter chiudere la cucina. 
Pub, discoteche e compagnia, sono praticamente obbligati a reclutare delle forze di security esterne, fornite da compagnie di professionisti.
La security è estreamente ferra: non lascia entrare nel locale chi sia già in stato (anche solo lievemente) alterato, ed al primo segno di eccesso o mancanza di lucidità ti sbatte fuori senza troppi se e ma. 

In genere, quelli che per primi sono sbattuti fuori sono i turisti (italiani e spagnoli in primis) che, abbagliati dal mare di belle ragazze, non usi a bere quanto le controparti scandinave e assolutamente non a conoscenza delle strette regole di sicurezza, finiscono subito per passare il limite.

Il giudizio dell’addetto di sicurezza è insindacabile: se uno di loro ha deciso che sei fuori, sei fuori. Molti di loro sono persone esperte che sanno fare il loro lavoro e riconoscere i veri problemi, altri sono tavolta dei nuovi arrivati e tendono ad essere troppo zelanti.
Personalmente (ma è un caso limite) mi è capitato di essere sbattuto fuori perché ero fatto, come si poteva capire dalle mie pupille dilatate e gli occhi rossi, senza che il tipo e i suoi compari ne volesse sapere che portavo le lenti a contatto e soffrissi di occhio secco.
Solo l’intervento di un’amica poliziotta, che ha garantito per me, mi ha permesso di rientrare.

Personalmente ho la fortuna di non avere mai esagerato troppo con il bere, quindi riesco a contenermi ed evitare brutte sorprese: dopo aver bevuto birra mi ritrovo spesso ad ordinare della Red Bull, per la sorpresa del barista che, talvolta, finisce per infilarci dentro, automaticamente, della vodka non richiesta. (“Red Bull, just Red Bull”!)

Conosco i miei limiti, sono un pessimo bevitore, e, come dico spesso ai miei amici scandinavi, “non ci penso assolutamente a provare a starvi dietro”. Anche perché, quando capita…

In ogni caso (negozi, locali), la vendita è vietata ai minori, e le persone che dimostrano “fino a 25 anni” sono obbligate a mostrare un documento di identità. Una volta è stato chiesto, con mia grande sorpresa, pure a me.

18 pensieri riguardo “Alcohol

  1. Da quanto vedo la situazione alcoolici è standardizzata nella scandinavia peninsulare. Lo stesso modus operandi lo trovi anche in Finlandia.
    E magari quest’estate ti so dire com’è in Islanda (ma da quanto ho letto è uguale)

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    1. Una cosa che ho dimenticato di dire è che, almeno nei pub, l’alcol costa molto meno che in Italia… altra cosa che porta gli sprovveduti a bere parecchio 🙂

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      1. come sempre dipende da dove si va, ma pure io ho trovato prezzi più contenuti. sicuramente il confronto di prezzo acqua/birra nel nord europa pende pericolosamente a favore della birra 😀

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        1. Però se vai al ristorante (o in qualunque posto in cui si mangi), qui l’acqua te la danno gratis e a piacimento.
          Per carità, è acqua del rubinetto, ma non ha alcun retrogusto strano e va benissimo.

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        2. Ad esempio, la birra becera che più va al Pub Anchor, la Karhu III, costa 35 corone (3,2 euro) a bottiglia. Sinceramente non ricordo alla perfezione i prezzi dei pub italiani, ma mi pare comunque meno cara di qualunque bottiglia dalle nostre parte.
          Una media di Carlsberg Export mi pare sia a 46 corone (4,3 euro). La Guinness costa un po’ di più, ma neanche troppo.
          Ok, forse siamo abbastanza allineati ai nostri prezzi.

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  2. Secondo me, i Systembolaget funzionano molto meglio per rimpiguare le casse dello stato che per arginare il fenomeno alcohol…
    Sará perché sono sempre stato anti-proibizionista, ma credo che tutto questo sistema alimenti il tabú del bere e ne faccia un po’ una cosa trendy.
    Devo anche ammettere che il fenomeno del “devstarsi” di alcohol durante i weekend é anche la cosa che piú mi dá fastidio della Svezia e degli svedesi…
    Per quel che riguarda i buttafuori, invece, sono assolutamente favorevole alla loro presenza… l’unica cosa é che , concordo, a volte sono un po’ troppo rigidi (anche se non mi hanno mai buttato fuori :P).

    Sui prezzi nei pub boh… a me sembrano piú cari qui, peró é anche vero che non ho idea dei prezzi nelle grandi cittá (tipo Torino o Milano o chissá quale altra).

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  3. Karhu, birra finlandese 🙂 Il numero (I, II, III) sta ad indicare il contenuto in alcool.
    nelle città grandi, in Italia, ormai si viaggia tranquillamente a 5 euro x una birra media alla spina, con punte di 6 e minimo di 4.

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      1. Si, decisamente meglio delle porcherie che ci beviamo qua (beck’s, corona et similia).
        La Kahru tra l’altro gode di maggior stima dell'”Oro lappone”(Lapin kulta) e non ho ancora capito perchè, dato che son molto simili 😀
        Strano che abbiano utilizzato la parola “orso” (Karhu) per un prodotto finlandese, data l’antipatia per i simboli che ricordano anche lontanamente la Russia.
        Hai già avuto modo di sentire i luoghi comuni verso gli altri popoli scandinavi (da che so i danesi son considerati un po i “teroni”, e i finlandesi i boscaioli taciturni :D)?

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  4. Se volete bere una birra buona a prezzo contenuto in Italia (2,50 € una media, 1,20 € una piccola – la grande non lo so, non l’ho mai presa) andate a Bolzano! Precisamente a piazza delle Erbe da Hopfen. Ottima, produzione propria. Hanno anche la birra scura.

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