Elezioni

A distanza di una vita, ho deciso di riprendere il blog.
Non vi sto ad annoiare con i motivi che mi hanno spinto a sospendere la scrittura, né ho la possibilità di ricapitolare brevemente tutto quello che mi è successo in questi mesi (e non è poco).

Contando nel fatto che le cose emergeranno nel corso del tempo, vi basti sapere alcuni aspetti fondamentali: sono ancora senza lavoro (e questo è il problema più grosso, attualmente), sono regolarmente registrato e con personnumer, mi sono trasferito ad Upplands Väsby (nell’hinterland di Stoccolma) e.. (shock!) mi sono felicemente sposato.

Comunque lo spirito di questo blog era di raccontare le disavventure di un Italiano che si trasferisce a Stoccolma, e da qui riprendo: aneddoti, differenze con l’Italia, problemi… cercherò di riportare le cose più importanti.

E cominciamo con qualcosa di fondamentale: il 19 settembre, per la prima volta, voterò in Svezia. Non essendo cittadino, non posso partecipare alle elezioni del parlamento, ma, essendo registrato, posso comunque partecipare alle amministrative (comune di Upplands Väsby e regione di Stoccolma).

Qui in Svezia l’Election Day è la norma: esattamente ogni quattro anni, si vota per tutto la terza domenica di settembre. La cosa è facilitata dalla stabilità del sistema, ma è sicuramente conveniente sotto ogni punto di vista. Se non si può votare nel giorno stabilito lo si può fare in anticipo in posti selezionati, mentre in caso di impossibilità per malattia o perché sperduti in qualche borgo rurale si può votare per delega o tramite corriere.

Al momento, in Svezia, c’è una maggioranza di centrodestra (composta da conservatori, cristiani, ma anche liberali), che probabilmente vincerà anche questa consultazione. Nel corso dell’anno, non si parla molto di politica, da queste parti: i giornali (tabloid “leggeri”), preferiscono occuparsi di cronaca o altro, e solo quando ci sono scandali o grossi problemi l’attenzione si rivolge ai rappresentanti del popolo. Insomma, le beghe da condominio all’Italiana sono nulle, e i partiti preferiscono lavorare sui contenuti. Quando le elezioni si avvicinano, ovviamente il tutto acquista molta più visibilità.

Oggi mi è arrivata la Röstkort, l’equivalente del vecchio certificato elettorale all’Italiana che ti arrivava a casa prima di ogni elezione. 
Viene indicato dove dovrò andare a votare (dietro casa, praticamente, e le modalità di voto). A differenza che in Italia, qui si vota mettendo dentro una busta un foglio prestampato con il nome del partito scelto e la lista dei candidati. La preferenza si esprime mettendo una croce sul candidato prescelto. Nel caso non fosse disponibile il foglio prestampato del partito (può succedere per le forze minori), si può utilizzare un apposito bollettino bianco e scrivere a mano il nome del partito e del candidato.

Sul sito ufficiale delle elezioni (www.val.se), c’è un documento con tutte le istruzioni: http://www.val.se/pdf/electionsinsweden_webb.pdf

Informazioni sulle elezioni sono disponibili in molte lingue: oltre all’Inglese, e i prevedibili Francese/Tedesco/Spagnolo ci sono Croato, Bosniaco, Serbo, Somalo, Julevsamegiella e åarjelsaemie (due lingue Sami, il vecchio “lappone”), Kurdo, dialetti Finnici, Polacco, Rumeno, Albanese, Finlandese, Turco, Russo e una serie di idiomi scritti in caratteri che non riesco ad identificare (vedi documento in allegato, per i curiosi). 
Indovinate quale lingua non è considerata neanche per sbaglio? 😀

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prima di concludere, vi lascio qualche foto scattata in questi mesi da queste parti, giusto per farvi reimmergere nelle atmosfere scandinave.

Örkärssund PanoramaKairo in Upplands VäsbyBack to the Future... in Sweden!
Stortorget in Stockholm
Stockholm from Djurgårdsbron (Topaz simplify version)

10 pensieri riguardo “Elezioni

  1. Ma tu pensi di votare davvero? Nel senso, sei sufficientemente immerso nella realtà di Upplands-Väsby per osare? Io non sono sicuro di riuscire ad osare tanto qui a Kalix… sono appena arrivato e le uniche notizie che so sono quelle che leggo e sento a livello nazionale, fra tutte le differenze dei principi generali di tassazione fra moderati e socialdemocratici insomma.

    Ci dobbiamo sentire per questa cosa comunque 🙂

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    1. No, non sono ancora immerso, ma ho deciso di votare in base alle idee politiche di base. È comunque un diritto/dovere e non voglio venir meno. 🙂
      Per approfondire il tutto aspetto la prossima tornata. 😀

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      1. Mi sono informato e dato che per avere la röstkort aggiornata (mi sono trasferito in concomitanza con l’invio delle stesse, per cui ci sono su i dati di Stoccolma/Solna) è uno sbatta e sono già all’80% della strada, se mi arriva in tempo (che oramai stringe) vado a votare 🙂

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  2. hola! quanto tempo…
    mi unisco anche io alle perplessitá di Dario su un voto un po’ “inconsapevole” ma sta a te decidere…
    piuttosto… la tessera elettorale l’hai richiesta? ti é arrivata da sola? perché se puoi votare tu, dovrei poter votare pure io ma non ho sentito niente…

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    1. Beh, le idee di massima degli schieramenti li conosco, direi che parto da quello.
      La tessera elettorale ti deve arrivare a casa senza alcuna richiesta: se non arriva, prova a sentire lo 020-825825

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  3. Ciao, bel pezzo, complimenti. Anch’ io mi sono trasferito nell ‘ ormai lontanissimo 1985 in un paese del nord europa, l’ Olanda, e riconosco molto gran parte di cio’ che ci hai narrato. La Svezia, la Norvegia e la Danimarca (si dice qui) sono i tre paesi scandinavi che hanno molte somiglianze per stile di vita, cultura, sistema politico e tant’ altro, con l’ Olanda. Ciao ti auguro di cuore che possa al piu’ presto trovare un lavoro, che e’ fondamentale se si decide di trasferirsi in un altro paese. Un atto molto drastico e coraggioso

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  4. Anche in Spagna si vota così (foglietto precompilato da mettere in busta… alcuni partiti addirittura te lo mandano prima a casa già imbustato :D).
    Allo stesso modo anche qui se sei residente puoi votare per le comunali (ma non per le politiche o le amministrative). Poi credo che le cose in comune fra Spagna e Svezia finiscano qui 😀

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  5. La Svezia è senz’altro uno tra i Paesi più civili e democratici al Mondo. Vanta uno Stato Sociale solido grazie soprattutto alla riforme di Albin Hansson, Erlander e Olof Palme.
    Nel corso del XX Secolo il partito Socialdemocratico ha dominato la scena politica.
    Negli ultimi anni però il principale partito svedese ha perso un considerevole numero di sostenitori.
    Il partito Moderato invece ha saputo contraddistinguersi, grazie alla politica dell’attuale Primo Ministro Reinfeldt che nel 2006 ha battuto i Socialdemocratici. L’astuzia di Reinfedt è stata premiata. Egli ha saputo unire quattro partiti liberal-conservatori in una massiccia coalizione e non ha demolito lo Stato Sociale.
    Fino a qualche mese fa, i Socialdemocratici sembravano favoriti alle elezioni del 19 settembre. Tra giugno e agosto però c’è stata un’ inversione di tendenza e ora i sondaggi sono a favore della coalizione guidata dai moderati. Una delle cause sembrerebbe la scarsa popolarità di Mona Sahlin, leader dei socialdemocratici. (A mio parere, quando Anna Lindh è stata assassinata, i Socialdemocratici hanno perso una personalità di spicco che molto probabilmente avrebbe vinto sia le elezioni del 2006 che quelle di settembre).
    A prescindere da ciò che accadrà il 19 settembre, la Svezia resterà un Paese civile e democratico.
    Il partito dei Moderati non ha nulla a che vedere con la destra corrotta, xenofoba e “Ad Personam” che governa l’Italia. Reinfedt è una persona seria. Inoltre il principale giornale liberare Svedese il “Dagens Nyheter” è uno tra quelli che critica maggiormente il governo italiano e la politica di Berlusconi.

    Se vi può interessare, il mio romanzo “LE VERITA’ DI MANUEL JOHANSSON” Fermenti Editrice tratta la storia d’un ragazzo italiano emigrato in Svezia perché fortemente deluso dall’Italia.
    Trovate un’iteressante recensione su literary:
    http://www.literary.it/dati/literary/genovese_mar/le_verita_di_manuel_joh.html

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