Quando ci siamo sposati, al ritorno in Svezia dopo la cerimonia in Italia, mia moglie ha cambiato legalmente nome. Ha trasformato il suo vecchio cognome nel mellannamn (nome di mezzo) e ha preso il mio cognome.
Qui, prendere un cognome comune al momento del matrimonio, per aumentare il senso di famiglia, è la norma. Nella maggioranza dei casi, per semplicità, non si perde neanche tempo con il mellannamn: il vecchio efternamn viene semplicemente messo in archivio.
La cosa che sorprenderà molti è che non c’è una regola: le coppie, sempre che lo vogliano, scelgono il cognome che gli pare, a seconda dei gusti e delle particolarità. Può essere quello di lei, quello di lui, o può essere uno inventato (a patto che non sia offensivo o già esistente). A quel che mi è stato detto, molti degli Andersson, Pettersson e compagnia preferiscono utilizzare il cognome dell’altra persona (o di prenderne uno differente), in maniera da averne uno meno comune.
In generale, cambiare nome o cognome è molto più facile, e frequente, che in Italia. Questo perché, presso lo Stato, non sei identificato con il nome ma con il famigerato personnumer, che è interamente numerico (a differenza del codice fiscale italiano) e non cambia mai. Chiaramente tutti i vecchi nominativi vengono conservati in archivio e saltano fuori, ad esempio, quando richiedi attestati all’anagrafe, sotto voci apposite.
In ogni caso, non tutto è completamente deregolato: al di là del matrimonio, ad esempio, la legge svedese permette un cambio di nome gratuito e libero. Altri cambiamenti necessitano di una richiesta a pagamento, e non è detto che vengano approvati.
Un’altra particolarità è che, quando una persona ha più nomi “di battesimo”, non è necessariamente il primo ad essere quello principale. Mia moglie, ad esempio, ha tre nomi ma si identifica legalmente col secondo: lo utilizza per presentarsi ufficialmente, per firmare documenti, praticamente per qualunque tipo di operazione. Nessuno batte ciglio, perché qui questa è la situazione normale.
Queste situazioni creano però a volte dei piccoli problemi quando gli svedesi si muovono all’estero: in particolare, al momento di prenotare il biglietto d’aereo, utilizzano spesso solamente quello che per loro è IL nome, anche se è il secondo o terzo nell’ordine ufficiale sul passaporto. In Svezia non hanno alcun problema ma, al momento dell’imbarco da un altro paese, possono sorgere complicazioni.
Un’altra situazione curiosa è quella dello svedese che si trasferisce all’estero: molti paesi non riconoscono il secondo o il terzo nome e non accettano il cambio di cognome rispetto a quello di nascita. C’è una mia conoscente che in Svezia è legalmente nota in un modo (col suo secondo nome e con il cognome acquisito dopo il matrimonio) ma in Francia, dove risiede ora, ha tutti i documenti intestati esclusivamente con il primo nome e con il cognome da nubile.
Se io, una volta acquisita la doppia cittadinanza, dovessi impazzire e decidere di cambiare generalità qui in Svezia, continuerei ad essere legalmente chiamato alla vecchia maniera in Italia.
Ma torniamo a noi: per l’ufficializzazione del cambio di nome di mia moglie ci sono voluti circa due mesi, complici le ferie estive (qui luglio è il mese in cui gli uffici si svuotano) e la burocrazia svedese. Oggi, qualche giorno dopo l’avvenuta comunicazione, è arrivato a casa un documento del dipartimento dei trasporti con le modalità per richiedere la patente col nuovo nome, che andrà a sostituire quella vecchia ancora in corso di validità. Non ci siamo ancora informati al riguardo, ma supponiamo che, a breve, succederà lo stesso per il passaporto e per gli altri documenti.
A proposito di patenti, in questi giorni, prima di fare l’iscrizione all’AIRE (Anagrafe Italiana Residenti All’Estero), devo procedere a convertire la mia patente italiana in una svedese. È un’operazione necessaria, perché, una volta aderito all’AIRE, non potrei più rinnovarla o chiedere un duplicato in caso di smarrimento. Vi farò sapere come va!
Purrsson? Blackmoresson? Liveinjapansson? 😉
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In realtà i cognomi con desinenza -son sono considerati patronimici e non sono accettati. Però ho letto che, per chi viene dall’estero, sono disposti a fare delle eccezioni in tal senso.
Però mi tengo il mio, è assolutamente unico e va bene così. 😀
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Il fatto che non sia possibile prendere un cognome che già esiste, mi fa sorgere qualche dubbio… i cognomi svedesi sono piuttosto monotoni, molto descrittivi e paiono usciti dal mondo degli elfi. Facciamo un esempio? Marklund! (= terreno del piccolo bosco 🙂
L’iscrizione all’AIRE in teoria va fatta per legge entro un anno, ma non sono sicuro che implichi beghe. Il mio amico di Oslo è iscritto all’AIRE e ha la patente italiana da 30 anni.
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Tieni conto che la legge sui nomi è degli anni ’80, la stragrande maggioranza dei cognomi è radicata da tempo.
Per quanto riguarda la patente, c’è scritto sul sito dell’Ambasciata italiana che, una volta iscritto all’AIRE, non possono più fornirti duplicati o rinnovi… boh?
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… sicuramente io non lotterei per tenere il mio cognome!!!;-) baci da Genova Dani!!
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Se vuoi, ti fornisco la traduzione alla lettera del tuo cognome 😉 Un bacio!
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Ciao, se mi sposo in Svezia e decido di prendere il cognome del mio compagno cosa succede in termini burocratici in Svezia e in Italia? Quali documenti devo cambiare ? Ho provato a cercare sul sito dell’ambasciata ma non ho trovato molte informazioni. Grazie in anticipo.
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