Glögg

L’arrivo prossimo del Natale porta con sé molte tradizioni, tradizioni che in Svezia possono essere anche molto diverse che in Italia (una su tutte: il giorno che qui si festeggia veramente è la vigilia!) e che avrò modo di approfondire nelle prossime settimane.

Mentre, nelle strade, cominciano ad apparire i primi abbozzi di luminarie, nei Systembolaget della nazione ha già fatto la sua ricomparsa una delle migliori realtà natalizie.

Il glögg è la variante locale del vino caldo o vin brulé. Zuccherato e speziato, è disponibile sul mercato in un’infinità di varianti già pronte, ma nulla impedisce di prepararselo in casa dopo essersi procurati le spezie e le radici necessarie.

A differenza della tradizione italiana (o, quantomeno, di quella a me nota), il glögg viene generalmente bevuto senza far bruciare o evaporare l’alcool: il momento giusto per interromperne la “cottura” è infatti quello precedente all’inizio dell’ebollizione. Il vino utilizzato è, generalmente, vino vero d’importazione, in alcuni casi potenziato con superalcolici (cognac, ad esempio) o aromatizzato con gusti esotici (vaniglia, cioccolato, etc.). C’è anche chi si fa il glögg partendo direttamente dai superalcolici (come il brännvin fermentato dalle patate), ma non ricordo di averlo visto già pronto nei Systembolaget. La Svezia si è saputa arrangiare nell’inventarsi dei “vini” alternativi basati sulle bacche (bärvin) e sulla betulla (björkvin), e, quindi, è anche possibile trovare Glögg basati su queste varianti.

Una volta cotto il glögg viene generalmente consumato con l’aggiunta di uva secca e/o mandorle, e accompagnato dai pepparkakor, i biscottini di pan di zenzero.

Il glögg si prende sia dopo cena che, nel caso di giornata non lavorativa, in occasione della fika pomeridiana, ed è, veramente, una delle tradizioni più apprezzate ed amate.

Bottiglie di Glögg