Lost & Found

Questa mattina ho involontariamente deciso di separarmi dal mio solitamente inseparabile Cybook Gen3, dimenticandomelo sull’autobus a Väsby.
Appena resomi conto della situazione, ma già sul treno per Stoccolma, chiamo sconsolato mia moglie, chiedendole di verificare qual è la procedura per gli oggetti smarriti. Lei è molto più ottimista di me, e mi dice che chiamerà l’apposito ufficio.
Ormai convinto di dover dire per sempre addio al mio lettore di e-book, mi abbandono allo sconforto dell’informatico privato del suo giocattolino tecnologico e del suo contenuto narrativo-letterario (ma questo è un problema relativo, dato che, da informatico serio, ho il backup).
Nel pomeriggio sento mia moglie, e lei mi conferma di aver telefonato subito: i tipi di Arriva (la compagnia britannica che ha in gestione il traffico bus dalle parti di Väsby in collaborazione con SL) le hanno detto di aver preso nota di tutto e che, se lo troveranno, richiameranno. Continuo a non illudermi.
Intorno alle 16:30 mia moglie riceve la fatidica telefonata: il piccolo è stato trovato e mi aspetta nella rimessa di Märsta/Arlandastad… devo solo andarlo a prendere.
Sono appena rientrato a casa felice, contento e letteralmente stupefatto. Avete mai dimenticato qualcosa su un autobus in Italia?

16 pensieri riguardo “Lost & Found

  1. Ciao,
    leggo spesso il tuo blog dall’Italia.
    Vivo a Roma (trasferita da anni per lavoro) quindi puoi immaginare il caos e la disorganizzazione della capitale (altro che Genova!).
    Ho visitato la Scandinavia, compresa Stoccolma, da turista (io preferisco definirmi viaggiatrice) e, ovviamente, mi sono fatta solo una piccola idea di com’è.
    L’ho visitata in estate nel pieno della sua luce e l’ho trovata molto bella, non sto qui a tediarti su tutte le cose che mi sono piaciute: le conosci già. 🙂
    Però…è qui voglio essere provocatoria ( provinciale,o banale, scegli tu) :
    1) è facile organizzare un Paese che, complessivamente, ha la stessa popolazione di Roma e dintorni;
    2) ma se non avesse organizzazione e efficienza, come si potrebbe vivere in un paese dove per 3/4 dell’anno è buio e fa freddo?
    3) vado qualche volta per lavoro in Lussemburgo: c’è un ponte, in città, sul quale hanno inserito delle barriere protettive molto alte; alla mia domanda sul perchè di questa scelta mi sono sentita risponedere “perchè venivano gli svedesi ad ammazzarsi”.
    Ecco…so già le risposte che mi fornirai e le condivido…ma non posso che dirti che, nonostante tutto (politici in primis) la (nodtra) italia è il più bel Paese del mondo.
    Continuerò a seguire il tuo blog, invidiando la vostra organizzazione…
    Amelie

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    1. Ciao Amelie, ecco qualche risposta. 🙂

      1) Da un certo punto di vista è vero, da un altro è anche molto difficile riuscire a tenere in piedi i servizi in un paese in cui le distanze si moltiplicano in maniera esponenziale, con decine e decine di chilometri fra un centro abitato e l’altro.
      2) Non è vero che 3/4 dell’anno è buio: metà dell’anno è buia (molto più buia che in Italia), l’altra metà è luminosa (molto più che in Italia). Sul freddo/caldo vale il discorso inverso: in Italia ci vorrebbero organizzazione ed efficienza per evitare i problemi dell’estate, siccità, paesi senz’acqua, etc…
      3) I Lussemburghesi hanno molto senso dell’umorismo, visto che il loro tasso di suicidi è assolutamente paragonabile a quello svedese ( http://www.who.int/mental_health/prevention/suicide_rates/en/ ) e che fino a qualche anno fa era anche superiore: http://fathersforlife.org/health/who_suicide_rates.htm 😉

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  2. Ottimo!
    Un conoscente s’era scordato il cellulare sull’autobus Flygbussarna Skavsta-Stockholm.
    Ha chiamato la società e gli hanno fatto trovare il cellulare al Cityterminal così come l’aveva lasciato :).

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  3. In tutta sincerità, preferisco – a priori – evitare di scoprire se la gente sia onesta o meno, tanto in Italia, quanto qui in Germania, quanto altrove 😉

    Quindi faccio in modo di non dimenticare mai niente… testa a parte 🙂

    Saluti,

    Mauro.

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  4. Ciao, mi fa piacere che hai ritrovato il tuo lettore. E’ da un po’ che ti leggo, ho anche commentato col nick Linda. Ora mi paleso con nome vero e blog bilingue nuovo di zecca. Ti ho linkato, spero che non ti dispiaccia. In caso contrario fammi sapere.

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  5. Ciao – io ho incredibilmente ritrovato un computer lasciato sull’autobus a milano e diligentemente riportato dall’autista al lost&found – e un mio amico addirittura il telefonino che gli era caduto dalla tasca! però per la maggior parte del tempo devo fare attenzione sui mezzi pubblici alla borsa a causa dei tanti ladruncoli…

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  6. La sandinavia e’ la scandinavia:
    Mia sorella durante l’erasmus a Tampere in Finlandia ha perso il portafogli almeno 6 volte per ritrovarlo all’ufficio oggetti smarriti.

    Ma gli uffici di oggetti smarriti anche in Italia e brulicano di oggetti ritrovati ovunque che nessuno va a riscuotere.

    Detto questo riporto:

    http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_febbraio_14/libreria-termini-restituiscono-borsa-gioielli-denaro-19013652992.shtml

    e ancora:
    http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_febbraio_14/disoccupata-trova-soldi-restituisce-1908705497.shtml?fr=correlati

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  7. Ciao Daniele,
    leggo spesso il tuo blog, tramite il mio account google reader.
    Trovo l’Italia magnifica ed irragiungibile, purtroppo però solo a livello naturalistico e archeologico… la Svezia, da fuori, leggendo il tuo ed altri blog, sembra davvero eccezionale; la vita da cittadino sembra decisamente facilitata e più serena rispetto agli standard a cui siamo abituati noi italians.

    A proposito della tua ritrovata perdita; come ti trovi? Lo consiglieresti, rispetto al Kindle DX?

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    1. Quando l’ho preso ho voluto qualcosa che fosse piccolo, che leggesse il maggior numero di formati possibili e che avesse una batteria che durasse il più possibile (niente wireless, non era importante per me). Il DX è troppo grosso per i miei gusti… oggi prenderei il successore del Gen 3, l’Opus.

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  8. 🙂
    Milano, sul metro’: persa una giacca, lasciata in un sacchetto sotto il sedile. Ritrovata all’ufficio oggetti smarriti.
    Perso un vecchio cellulare Nokia, mai piu’ ritrovato.

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