Carte d’identità e Referendum

Dato che la mia carta d’identità italiana è scaduta a gennaio, ho provveduto adesso a rinnovarla, presso il solito prefabbricato verde dell’Ambasciata. Dopo qualche settimana ho avuto finalmente conferma che il mio documento era pronto.
La prima considerazione è di tipo generale: avrei potuto prolungare gratuitamente la durata della vecchia carta (da 5 a 10 anni), ma sinceramente non mi è sembrato il caso. In pratica mi avrebbero dato un fogliettino aggiuntivo, che avrei dovuto portarmi dietro assieme al vecchio documento. Per 92 corone ho preferito quindi avere una nuova carta, piuttosto che un’aberrazione simile. Inoltre volevo un documento che indicasse chiaro e tondo il mio status di residente all’estero iscritto all’AIRE, per godere di quelle pochissime agevolazioni che ne conseguono.

Anche qui la cosa ha del ridicolo: nel maggio 2011 la moderna Italia del G8 rilascia ancora carte d’identità solo in formato cartaceo. Scomode da portare in giro, fragili e persino insicure (vedi la foto “spillata” sul documento).
Per intenderci: la mia carta d’identità svedese, rilasciata da Skatteverket, è un tesserino modello bancomat, molto comodo, utilizzabile per il riconoscimento elettronico online e che mi permetterebbe quindi, fra le altre cose, anche di fare la dichiarazione dei redditi (ne avessi uno) da casa.
C’è da dire che la legislazione sulle carte d’identità in Svezia è molto diversa da quella italiana: innanzitutto non è obbligatorio avere il documento, inoltre le carte rilasciate da vari enti pubblici (come Skatteverket) o banche (anche loro hanno l’autorità per farlo e anche quelle sono valide per il riconoscimento online) non sono valide per l’espatrio (se non per i paesi del Consiglio Nordico). Molti svedesi, quindi, non hanno proprio la carta d’identità, e si limitano ad utilizzare la patente ed il passaporto. Fanno ovviamente eccezione i giovani che ancora la patente non ce l’hanno, e che hanno bisogno della legitimation per entrare in pub e locali o comprare alcool. Anzi, non sono in pochi ad avere un documento falso, per poter mentire al riguardo dell’età.

A partire dal 2005, esiste anche una Nationellt identitetskort, rilasciata dalla Polizia esclusivamente ai cittadini svedesi che vogliano averla, del tutto equivalente alla nostra. Il formato, è, ovviamente, quello del tesserino con chip.

La mia nuova carta d’identità italiana è quindi una normalissima carta vecchia stampo, anche se ha qualche caratteristica particolare. Invece di riportare, sul fronte, l’indicazione “COMVNE DI”, c’è invece l’indicazione “Ufficio Consolare” (seguito da “Ambasciata Stoccolma”). Sul retro, oltre alla scadenza, è riportato che sono iscritto all’A.I.R.E. di Milano.
Questa è stata una sorpresa: avevo infatti richiesto di essere spostato sull’A.I.R.E. di Genova, e, durante la mia ultima visita all’Ambasciata mi era stato detto che il trasferimento era risolto con successo. Invece, adesso, non c’è traccia della mia pratica e non mi hanno saputo dire nulla di se e quando questa andrà a buon fine.

Già che ero lì, ho chiesto un’informazione importante: come funzionano le cose per poter votare ai referendum di giugno. La risposta è stata una non risposta: mi è stato chiesto da quanto sono iscritto all’A.I.R.E. (“da dicembre”), e, a quel punto, mi è stato detto che, sì, probabilmente dovrei ricevere tutto a casa per votare a distanza, ma che non c’è nulla di certo al riguardo.
In pratica non so, al momento, se potrò votare o meno per i referendum (perdendo quindi eventualmente un diritto fondamentale), non so se la pratica per il trasferimento influirà sulla cosa e non so, addirittura, se proprio esista una pratica per il trasferimento.
A questo punto dovrò chiamare l’A.I.R.E. di Milano per sapere se e quando mi spediranno il materiale per votare, e rimandare la documentazione per il trasferimento dopo il referendum stesso (giusto per non rischiare).

18 pensieri riguardo “Carte d’identità e Referendum

  1. In Italia c’è la carta in formato chip, ma sono i comuni a decidere se farla o meno (penso in base a motivazioni logistiche o di vil denaro). Il Comune di Prato le rilascia ormai da anni in quel formato, e noi fiorentini abbiamo sempre cassato la cosa come una delle loro sboronate 😀 Peró mia moglie ha Rinnovato di recente la sua carta ed ha scoperti che è possibile richiedere la CI elettronica anche a Firenze, ma solo in Palazzo Vecchio e prendendo un appuntamento.

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    1. Si, so che in Italia, in alcune situazioni particolari, si può avere la carta elettronica. Ma sono comunque situazioni davvero speciali, quando dovrebbe essere la norma. Siamo nel 2011, insomma! 😀
      Fra l’altro, pare che la decisione di prolungare la durata delle carte da 5 a 10 anni sia proprio per rimandare il più possibile la produzione delle carte elettroniche, che dovrebbero diventare “obbligatorie” quest’anno…

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  2. Belin! ho trovato il tuo blog per sbaglio e sembrava scritto da me, un ligure a Uppsala e vedo che alla fine è così!!

    Volevo solo aggiungere 2 mugugni in tema:

    riguardo al nostro fazzoletto(ops.. carta) di identità, è successo sia a me e anche ad altri studenti italiani, di litigare e discutere in un SystemsBolaget* perchè la povera cassiera sosteneva che la carta di identità di carta non è valida perchè è falsificabile e perchè per loro non è valido nonostante ci sono venuto in aereo dall’italia… a parte il disagio, il sentirsi presi in giro e figura di merda… un po’ hanno ragione a prenderci in giro… è ridicola la nostra carta di identità

    riguardo al referendum, mi sembra di capire che tu vivi e vivrai in Svezia, ma è assurdo che uno exchange student che è stato qua per più di 6 mesi non ha il diritto di votare a distanza, in ambasciata o in qualche modo… (e parlando con altri studenti europei siamo – di nuovo – forse gli unici in europa)

    Ciao
    Mattia

    *SystemsBolaget: gli unici negozi autorizzati a vendere alcol – per chi legge sto commento da fuori svezia

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  3. Tenuto conto di quanto il governo ha voglia che si vada a votare per i referendum, ho il sospetto che il tuo kit andrà perso o arriverà in luglio…
    A Milano la carta col chip puoi farla solo alla sede centrale del comune, credo su appuntamento e, of course, pagando. Non sapevo non fosse valida per l’espatrio, ma non posso dire di essere esterrefatto.

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  4. Anche io il “fazzoletto”, solo che è verde e scritto in italiano e tedesco perché vengo dall’Alto Adige. Oltretutto me l’hanno rinnovata apponendoci un ignobile timbro e non è ritenuta valida né qua né in Italia… Ogni volta che prendo l’aereo me la faccio sotto perché il personnummer non è ancora valido per viaggiare. Per fortuna ho la faccia da svedese e in aeroporto non mi controllano mai…
    Comunque che barboni, a Roma spendono 4,6 milioni e rotti per beatificare il Papa e se le inventano tutte pur di non pagare il viaggio agli emigrati…

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  5. Non credo che si possa votare per il referendum dall’estero. Non conosco bene la legge ma credo che uno possa votare dall’estero solo per le politiche.
    Io per non correre rischi ho prenotato un volo ryanair, oltre a votare con certezza mi farò una settimana di vacanze in Italia.

    Nel post scrivi che ci sono dei vantaggi ad essere iscritto all’AIRE, quali?

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    1. I residenti all’estero votano per politiche e referendum, non votano per le amministrative. Ho avuto conferma sia dall’Ambasciata che leggendo in giro.
      Se sei iscritto all’AIRE mi sembra che dovessi confermare in qualche modo la tua intenzione di voto in Italia entro metà aprile… o sbaglio?

      Per quanto riguarda i vantaggi, ad esempio c’è la It.card con qualche sconto qua e là… dovrò richiederla.

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  6. Beh, il fatto e’ che il macchianario per rilasciare la carta d’identita’ elettronica costa un botto, e molti piccoli comuni hanno deciso di spendere i soldi in altro modo. Qui a Calenzano non ce n’e’ traccia e neanche programma a breve termine, tenendo conto della mia tendenza a buttare documenti in lavatrice temo che alla fine me la faranno per calcolo economico, rimagnetizzare un tesserino costa meno che rifare una carta ridotta in pappa….
    Per i referendum, temo che in effetti stiano cercando ogni mezzo per insabbiare tutto e visto che di solito gli italiani residenti all’estero sono tutta gentaccia…..
    Facci sapere come va a finire.

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    1. Secondo me a breve termine si devono adeguare, perché pare che entro il 2011 la carta elettronica vada a regime a livello nazionale.
      Comunque la carta è con chip, non magnetica… non devono rimagnetizzare nulla, anche se non so come possa reagire il chip ad una centrifuga. 😀

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