Politically Correct alla Svedese

Già da tempo, nel parlare con gli Svedesi (tanto in inglese quanto o lingua madre), mi sono tolto il brutto vizio di usare di default il maschile quando il sesso della persona non è conosciuto (ad esempio se si parla di un bambino – o di una bambina – che nascerà) o quando si parla in maniera generica: una persona generica è, infatti, “lui o lei”.
Mentre l’Italiano è una lingua a prevalenza maschile (per un gruppo di persone miste si utilizza sempre il maschile plurale, il femminile si usa solo se sono tutte donne), per lo svedese non è così, e certi nostri utilizzi derivati dall’abitudine suonano strani, se non offensivi.

Qui è sempre “han eller hon” per tutto, ma devo dire che, comunque, non mi è ancora capitato di sentire una sola persona usare il posticcio “hen”, termine asessuato creato ad arte negli ultimi decenni da alcuni pazzoidi…

Sono rimasto però assolutamente sorpreso quando la fiorista, nel momento di comprare una rosa per mia moglie, mi ha detto “aggiungo le istruzioni per lui o lei”, concetto ribadito poi in seguito…
In Italia, qualcuno devasterebbe il negozio. 😀

9 pensieri riguardo “Politically Correct alla Svedese

  1. Caro Daniele
    Da 40 anni sono in Italia, non mi sono trovato bene con il linguaggio di dare del lei… Anzi anche l’italiani si trovano bene con me a dare del tu,,
    Poi comunque ogni paese e’ la sua lingua ed il suo dialetto….. O no?

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    1. Certo, il problema è quando ti porti dietro abitudini della tua lingua in altri paesi, col rischio di risultare in qualche modo offensivo o di essere equivocato.
      Ad esempio, in Italiano si usa “fratelli” per indicare l’insieme di “fratelli e sorelle”.
      Molti italiani, incluso me all’inizio, quando vanno all’estero, fanno l’errore di utilizzare l’equivalente di “fratelli” (brothers, bröder, etc.) anziché il termine generico che, in molte lingue, identifica “fratelli e sorelle” (siblings, syskon, etc.)
      Se chiedi “hai dei fratelli?” a qualcuno all’estero, il rischio è di reicevere una risposta piccata del tipo “no, ma ho delle sorelle”.

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  2. nei rapporti intersussuali ( toh! ho appena inventato una nuova parola) prefeisco l’Italia che fu. L’Italia del baciamano alle signore, del tener loro la porta aperta, del porgere il braccio per salire le scale, nell’accostare loro la sedia quando si siedono, nell’alzarsi dalla sedia quando loro si alzano, nel versare loro il vino per primi, nell’aiutarle a togleire l’impermeabile, nel dare per scontato che paga l’uomo,….si vabbè direte voi…cose passate….ok vi rispondo che preferisco andare indietro all’italiana che in avanti alla svedese.

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  3. Ciao daniele.
    Quello che piu’ mi ha colpito e piu’ mi colpisce ogni volta in Svezia e’ l’educazione delle persone, la calma e la naturalezza. Ogni volta che torno in italia gia’ in kastrup sento che sto andando verso il cambiamento specialmente quando sento parlare gli italiani intorno a me, tante volte sono cosi’ povere le loro conversazioni sul loro weekend in svezia o danimarca. Anche quando esco la sera trovo una forte differenza tra Italia e Svezia, io sto principalmente in Malmö, Lund e Copenhagen. Purtroppo queste cose qua’ sono e saranno impossibili da avere, mi chiedo perché abbiamo questa mentalita’, questo comportamento in italia, non siamo un nazione cattiva, abbiamo anche noi lati positivi pero’ ci mancano delle basi dovuti penso alla poca istruzione e alla poco educazione nel stare con gli altri e nel pensare al prossimo.
    Hai delle belle foto su instagram, sto cercando di averne il piu’ possibile anche io, ma non posso scattarle tutti i giorni perché vivo in italia.
    Quando passeggio per i quartieri di malmö e lund ogni via mia affascina e camminare mi rende sereno, sentire lo svedese nelle mie orecchie e’ veramente speciale.
    Ciao.

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