Avere un Re

A volte mi capita che qualche amico o conoscente italiano mi chieda come ci si senta, da cittadino svedese, ad avere un Re.
La premessa fondamentale è che io sono repubblicano per convinzione, anche al di là del fatto che l’Italia ha avuto, con i Savoia, la peggiore monarchia possibile, con una famiglia gretta e meschina che al Paese ha dato molti più danni che benefici (sì, contando anche l’unità nazionale stessa, per i modi in cui è stata gestita).
Ribadisco però che, se anche l’Italia avesse avuto una famiglia reale decente, sarei comunque repubblicano.

Addirittura, non sono mancati commenti un po’ strampalati di chi mi ha detto cose del tipo “In Svezia le cose funzionano perché c’è la monarchia”. Ovviamente questa è una cosa senza alcun senso, e spiegherò più avanti perchè.

Dopo avere avuto qualche mese per rifletterci, posso dire di essere giunto alla conclusione di non avere alcun problema ad essere cittadino di una monarchia. Davvero… non solo la cosa non mi scompone, ma non sento neanche la necessità di volere richiedere un cambiamento. Da repubblicano, la monarchia svedese mi va benissimo, e se mai un giorno ci fosse un referendum per la sua abolizione, probabilmente mi asterrei persino dal votare: non potrei mai votare a favore, ma non ho, in realtà, nulla contro la monarchia come è qui.

La famiglia reale - immagine dal sito ufficiale
La famiglia reale – dal sito ufficiale

I motivi sono molteplici, e il più banale è che, semplicemente, la famiglia reale, nella sua incarnazione attuale, mi sta persino simpatica. L’impressione è che, soprattutto i figli, siano addirittura persone alla mano, e non degli “snob aristocratici” come qualcuno potrebbe automaticamente pensare. Hanno un ruolo rappresentativo, lo svolgono come meglio possono, pur con i loro difetti e pregi di persone normali. Sono sicuramente dei gran privilegiati, ma questo non fa di loro delle cattive persone.
La futura regina Victoria ha un’aria naturale da “amica di famiglia” che te la rende immediatamente amabile, e pare che anche la sorella minore Madeleine abbia sempre tenuto atteggiamenti informali apprezzati dalla popolazione. Il re Carl Gustav ha sicuramente qualche problema di popolarità in più per via delle sue ben note scappatelle extraconiugali (poca cosa rispetto a certe cose viste in Italia) ma, alla fine, viene per lo meno “sopportato” da gran parte della popolazione. Sua moglie, la regina Silvia, è generalmente vista con simpatia (e, a volte, empatia) e il massimo risentimento nei suoi confronti sta nel fatto che, dopo quasi quarant’anni, non parla ancora, lei nata in Germania, uno svedese perfetto.
Nessuno dei tre figli del Re ha, poi, legami sentimentali aristocratici: Victoria ha sposato il suo allenatore personale, Carl Philip vive con una modella, Madeleine ha preso per marito un uomo d’affari anglo-americano (che ha anche rifiutato ogni titolo ufficiale). La stessa regina Silvia non è di sangue blu.

A parte la simpatia personale, che conta fino ad un certo punto, influisce anche il ruolo storico della monarchia: la Svezia è sempre stata un regno, e questo aspetto tradizionale è un ruolo sicuramente caratterizzante per il paese stesso. Dato che, per me, il prendere la cittadinanza è stato un evento sentito, e non una semplice necessità burocratica, ecco che accettare gli elementi della tradizione è un fatto naturale. Insomma, mi sento felice fino in fondo di essere diventato un cittadino svedese e quindi rispetto la sua massima istituzione formale nazionale, oltre che apprezzarne il lato più moderno e progressista. Altri, ovviamente, possono avere sentimenti differenti.

Ma cos’è la monarchia svedese oggi? A differenza che per altri regni, come l’Inghilterra, qui il Re ha un ruolo puramente cerimoniale. Non ha alcun potere politico e ha solo il compito di rappresentare il suo popolo e la nazione. È da notare, fra le altre cose, come la famiglia Bernadotte, di origine francese, sia stata messa sul trono dal Parlamento nel 1810: è stato quindi il popolo (o, almeno, parte di esso) a scegliersi i suoi regnanti attuali. Con gli anni, i poteri del Re sono stati via via decurtati, fino al raggiungersi dello stato attuale di monarchia puramente rappresentativa.

Addirittura, il Re non ha neanche il potere di decidere su questioni che riguardano la linea dinastica. Il caso più celebre è quello che riguarda Victoria, primogenita, e Carl Philip, secondogenito: fino al 1980, la consuetudine prevedeva che il trono passasse al primo figlio maschio e che le donne di famiglia potessero ascendere al trono solo in mancanza di uomini. Carl Philip, nato nel 1979, era quindi l’erede designato, anche se Victoria era nata due anni prima.
Agli Svedesi questa discriminazione nei confronti della piccola Victoria non andava giù: contro il parere del Re, che parteggiava per il maschietto, il Parlamento varò un Atto di Successione che stabilì il diritto di primogenitura assoluta. A sette mesi di vita, Carl Philip fu quindi spogliato del ruolo, che venne restituito a Victoria, di erede disegnato. E il Re non potè fare nulla per opporvisi.
Oggi Carl Philip è il terzo nella linea di successione al trono, dopo Victoria e la di lei primogenita Estelle: nato per essere Re, probabilmente non lo sarà mai.

Quindi, se ancora qualcuno se lo chiede (e la cosa mi stupisce ogni qual volta capiti), il fatto che la Svezia sia una nazione efficiente non ha nulla a che vedere con l’istituzione

Perché la Svezia continua quindi ad avere una monarchia, se il ruolo di quest’ultima è solo rappresentativo? Il motivo è semplice: la monarchia ha i suoi costi, ma genera comunque interesse, turismo e tiene in piedi l’industria del merchandise. E poi perché è una tradizione, e le tradizioni hanno sempre il loro fascino.
La maggior parte degli svedesi resta oggi favorevole, anche se, anno dopo anno, i supporter della sua abrogazione vanno via via aumentando: c’è chi, analizzando il trend, prevede che Estelle non salirà mai al trono, immaginando giorni contati per l’istituzione. C’è poi una parte di svedesi che resta favorevole alla monarchia ma ha problemi con re Carl Gustav, come chi, monarchico ultraconvinto, non apprezza il fatto che sia il re che i suoi tre “pargoli” abbiano tutti scelto di legarsi a persone non aristocratiche. In generale, il supporto per la monarchia è maggiore di quello per la casa Bernadotte, anche se è possibile che l’ascesa al trono di Victoria possa, in qualche modo, cambiare le carte in tavola.

La Principessa Victoria con Jon Lord e Jimmy Page © Patrik Österberg / Polar Music Prize
La Principessa Victoria con Jon Lord e Jimmy Page
© Patrik Österberg / Polar Music Prize

Cosa succederà alla monarchia svedese è quindi tutto da vedere. Per quanto riguarda me, la posso continuare sopportare senza troppi problemi: anche per un repubblicano, avere un Re non cambia la vita.

22 pensieri riguardo “Avere un Re

  1. Non saprei proprio cosa farmene di un monarca puramente rappresentativo. Se egli ha gli stessi poteri che ha il nostro presidente della repubblica allora potrei anche considerarlo una figura veramente superpartes ed incorruttibile (visto che essendo tutto “reale” è tutto suo”) o comunque un faro, un punto di riferimento nei momenti brutti. Faccio qundi il tifo per la regina Elisabetta e per la colazione che Ella fa con il Primo Ministro tutti i lunedì mattina.

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      1. Non essere duro. E’ ancora un ragazzo. Imparerà.dagli tempo.
        Ma il re di Svezia non promulga le leggi?
        Ricordo che Baldovino del Belgio, anche questa una monarchia parlamentare (non costituzionale) rifiutò di firmare una legge sull’aborto minacciando di abdicare, poi si risolse dandosi malato per cui la firma la mise il primo ministro (come da Costituzione).

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  2. Allora non sei proprio un repubblicano fino in fondo. 😉 Per un repubblicano credo che sia una questione di principio. Chi rappresenta il popolo deve essere eletto dal popolo (quello di oggi e non di 200 anni fa…), non lo può diventare a titolo ereditario. Non è né giusto né democratico, punto e basta. Comunque non c’è nulla di male nell’essere a favore della monarchia. Ci sono degli argomenti validi a favore, come la tradizione e le altre cose che tu hai scritto in questo post. 🙂

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    1. Mettiamola così: sono un repubblicano tollerante. 😀
      Nel senso che la questione di principio resta, ma non mi va di rompere le scatole con la questione di principio a tutti i costi, se la tradizione non rompe le scatole. 😀

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    2. Ha parlato bene del Re mica dell’aristocrazia e della nobiltà in generale. Diciamo che hanno un capo di stato eletto a vita a carica trasmissiva, per cui dovrebbe essere incorruttibile perchè:
      1) E’ tutto suo. Dalle Reali ferrovie alle Reali poste alle reali nidi di rondini.
      2) Non deve temre per il suo lavoro e neppure ha il timore di dover sistemare i figli.

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  3. effettivamente una figura puramente rappresentativa mi sembra un enorme sperpero di danaro pubblico, ovvero di danaro pagato dai cittadini con il frutto delle loro fatiche. oltrettutto ho avuto modo di visitare a stoccolma il palazzo reale e il palazzo a Drottningholm, e non credo che mantere quei complessi con le guardie armate costi bruscolini. è vero che portano turismo e favoriscono a rafforzare l’immagine svedese e forse il senso di appartenenza, ma non credo che il turismo basti a compensare i costi. turismo che ci sarebbe anche senza il re… se non altro per il loro valore di palazzi storici. ad ogni modo io parlo da italiano che è scottato dall’allegro sperpero pubblico nelle italiche lande, e dai costi e dai poteri di un quirinale che anche a me, come altri, porta a chiamare il nostro (da parte mia non) amato presidente, re giorgio. credo che se vivessi in svezia capirei le motivazioni che portano a tenere un re e lo accetterei di buon grado. preferirei avesse qualche potere in più, una figura solo cerimoniale un filo mi infstidirebbe. o più poteri o nulla, oserei dire. niente sprechi. ma se non ci sei dentro non puoi saperlo.

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    1. Il turismo, almeno a Stoccolma, ci sarà sempre, ma, secondo me, esiste anche un tipo di turismo che si muove in relazione alla monarchia. E che, quando arriva in Svezia, compra gadget e souvenir legati alla monarchia.
      Poi, sicuramente, l’istituzione ha dei costi molto elevati. Ma posso ipotizzare che i costi economici possano comunque essere, almeno in parte, compensati dai benefici sociali derivati da un industria legata all’avere una monarchia che produce e da lavoro. Se anche il bilancio economico puro è negativo, magari (ipotizzo, sia chiaro) ci sono anche dei vantaggi sociali da queste operazioni.
      Sul fatto che il ruolo cerimoniale sia uno spreco, non concordo. È sicuramente un aspetto che mi rende accettabile questa monarchia. Avrei molte più difficoltà a tollerare che una persona abbia poteri esecutivi per diritto di nascita, senza il vaglio democratico. Sono repubblicano! 😀

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  4. Da ex abitante svedese posso dire che non cambierei nulla di questo paese e poi a me loro non mi sono mai dispiaciuti. Il fatto che il re non abbia potere ė un bene x la democrazia e la sua presenza in qualche modo mi rassicura… Mi preoccupa piu la nostra finta democrazia…

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  5. Ciao , io non sapevo l’esiatenza del tuo blog , interessante. In tutti i Modi io vivo a Bunkeflostrand ( Limhamn ) da 22 anni e sono di Roma ( Centocelle )
    Ti saluto xché adesso comincio a lavorare , ti scrivo sul blog quando hò tempo .
    Guido

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  6. Io sono una royal watcher per passione! Adoro la futura regina Victoria, (meno la mogli di Carl Philip, la pornostar)! Ho sentito dire che Victoria è molto popolare e che perfino i repubblicani più convinti la vorrebbero come presidente se un giorno la monarchia non dovesse più esistere!

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