Un pessimo giorno (anche) per la stampa svedese

Se in passato non ho mancato di elogiare la correttezza della stampa scandinava, oggi sono davvero critico e arrabbiato.
L’esempio più clamoroso viene da Dagens Nyheter, uno dei giornali più importanti di Svezia.

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Né nella homepage, né nell’articolo principale viene raccontata appieno la storia dietro l’attentato di Parigi. Non vengono menzionate apertamente le vignette contro Maometto, né il fatto che l’attentato sia a probabile matrice islamica. Islam e musulmani non vengono nominati.

È vero, in questi giorni ci sono stati, in Svezia, attentati contro le moschee, ed è il caso di tenere la tensione al minimo.
Sono il primo a sostenere la necessità di un’informazione moderata e corretta, che faccia distinzione fra appartenenti ad una confessione e terroristi, ma quando si scende nell’autocensura totale non ci siamo proprio. Qui la si dà vinta agli attentatori. Qui si va contro la libertà.
Altri giornali sono più o meno sulla stessa linea, con magari qualche concessione in più alla realtà dei fatti.

Il mio pensiero lo esprimo qui.

#JeSuisCharlie
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25 pensieri riguardo “Un pessimo giorno (anche) per la stampa svedese

  1. Per commentare ciò che hai scritto credo che la nostra Presidente della Camera Boldrini ha fatto un ottima dichiarazione non confondere assassini e mussulmani – la stampa i media dovrebbe far passare questo messaggio

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  2. Personalmente trovo la stampa svedese neutra e corretta. Anche i questo caso. Nei giornali italiani si legge una parola sola ” terroristi, terroristi, terroristi” il fatto che cia stato un attacco alla liberta’ di pensiero e di espressione passa quasi in secondo piano.
    Io penso che sia il caso di aspettare almeno 24 ore, di essere “a bocce ferme” prima di trarre delle conclusioni. Per ora sappiamo solo che sono degli assassini e a dire il vero non e’ detto che la faccenda sia conclusa. (Prendi ad esempio le dichiarazioni deliranti dei leghisti fatte subito dopo Utoya prima che si capisse bene il come e il perche’……)

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  3. Provo a immaginare cosa succederebbe se i giornali svedesi prendessero una posizione piu’ netta, come tu dici…… probabilmente molti italiani griderebbero allo scandalo, che la civilissima Svessia e’ in realta’ un covo di razzisti……. chissa’……

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    1. Verissimo, ma erano tutti articoli con un rilievo minore, rispetto ai temi della prima pagina o dell’articolo principale. Ieri sera ho esplicitamente cercato “islam” e “muslim” nella prima pagina e nel suddetto articolo, e non era saltato fuori nulla.
      Più tardi hanno cambiato l’articolo principale e l’unico riferimento all’islam era nelle parole di una persona che diceva “non è colpa dell’islam”.
      Ripeto: sono d’accordissimo sul fatto di tenere un atteggiamento moderato (a differenza di come fatto dalla stampa italiana, che ha citato immediatamente l'”Allah Akbar” prima che venisse fatta ogni verifica… ma “nascondere” (o seminascondere) il fatto che ci fosse la grossa probabilità di una matrice islamica, a mio avviso, ha reso un pessimo servizio all’informazione.
      Un po’ come se, dopo il rapimento di Moro, si fosse parlato solo di “terroristi” senza evidenziare il fatto che fossero le brigate rosse, per non dare addosso a quelli di sinistra.

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      1. Il rapimento di Moro fu fatto da un gruppo di terroristi denominato Brigate Rosse i cui componenti trovavno giustificazione nei loro operare nell’ideologia di sinistra così come questi terroristi trovano una loro giustificazione nell’islam. Se domani un ragazzo cristianio statunitense fa strage in una scuola (vanno di moda) al grido di “Dio lo vuole” (grido usato da crociati in Terrasanta) parleremmo forse di integralisti cristiani o terroristi di matrice cristiana?

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        1. Assolutamente sì. C’è infatti una doppia morale al riguardo. Qualche settimana fa sono state lanciate delle molotov in moschee svedesi, cosa che ha rischiato di fare una strage. Gli articoli di giornale hanno parlato di “atto di intolleranza”, quando il termine corretto sarebbe stato “atto fondamentalista” se non terrorista.

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  4. io sono tra coloro che difendono sempre la liberta´ di parola, di espressione, la liberta´ artistica in genere, ma desidero fare anche l´avvocato del diavolo.
    Se a te piace scherzare, fare ironia, satira sui comportamenti di un tuo conoscente, amico o parente, che e´ molto suscettibile alla tua ironia e sai che si offende facilmente, che fai tu ? insisti con parole o disegni pesanti innescando una inequiparabile rappresaglia, o cerchi di evitare argomenti o disegni che colpiscono il suo credere e i modi di fare ? od anche se tu hai un approccio molto fondamentalista nella tua religione, ti fa piacere che qualcuno metta alla berlina con disegni evitabili il tuo Dio o il tuo Cristo ?
    E´ giusto esprimere e poter esprimere le proprie opinioni, ma e´ corretto anche avere rispetto delle idee, religioni, degli altri anche se non si condividono certi aspetti o totalmente nulla.
    Oscar

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    1. Mi dispiace, ma questo tuo commento dimostra solo che tu sei tra coloro che sono sepolcri imbiancati.
      La libertà di parola, di espressione, artistica… o la si difende senza se e senza ma, oppure si è contro di essa. La via di mezzo che tu cerchi di rappresentare è solo pura e semplice ipocrisia.

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    2. Io invece penso che si possa scherzare su tutto. Ma proprio su tutto.
      Ma non è questo il punto: dire che Charlie se l’è cercata è, a mio avviso, l’equivalente di dare ragione a chi dice che le ragazzine in minigonna se la cercano, se vengono violentate.

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    3. La satira religiosa non offende Dio,Cristo o Maometto perchè è impossibile sfottere persone di dubbia esist4ena o morte svariati secoli addietro. La satira relisiosa, facendo uso di Dio (un vecchio barbuto) o Cristo (barba ed aureola) o Maometto (turbante e nuvoletta) sfotte chi in loro nome si rende ridicolo. Questo tipo di vignette hanno infatti sempre un risvolto umano ed odierno riconducible alla realtà quotidiana.

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  5. Qual’è la notizia?
    La notizia è che tre uomini armati, con evidente preparazione militare, hanno fatto irruzione in una famosa casa editrice satirica francese uccidendo 12 persone ed allontanandosi hanno gridato “Allahu Akbar” ovvero “Allah è grande”. Questa è una notizia certa ed incofutabile.
    Un’altra notixia certa è che la casa editrice in questione è famosa per la satira feroce a 360° senza risparmiare nessuno: cristiani, islamici, israeliti, politici, leader spirtituali, usi e costumi….
    Anche questa è una notizia certa ed incofutabile.
    Il resto sono solo deduzioni e dire che l’attentato è di radice islamica non vuol dire nulla così come non vuol dire nulla “di radice cristiana” o di radice “israelita” o buddista o quant’altro.
    Ma posso anche dire il contrario: Solo perchè un criminale grida “Allah è grande” questi è musulmano? Sarebbe stato musulmano anche se avese gridato “Dio è grande!” oppure “Dio lo vuole?”.

    Tre criminali, con probabilissima (certa) copertura terroristica hanno ucciso 12 persone. Si tratta ora di scoprire quale sigla questi terroristi si sono dati.

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    1. Ragionando così, anche Al Qaeda e IS (o il Ku Klux Klan o le Brigate Rosse, per dire) sono solo gruppi di persone.
      Il fatto che la stragrande maggioranza degli musulmani sia pacifica e distante dai jihaidisti, non annulla il fatto che questo sia terrorismo islamico.

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      1. Allora la ‘ndragheta è criminalità cristiana.
        I covi dei boss sono pieni di santini (Madonna di Polsi, Arcangelo Michele e P. Pio) con tanto di santo protettore (Michele Arcangelo) e ricchi finanziamenti per il restauro delle chiese e ricche donazioni alle processioni, la conclusione non può che essere: la n’drangheta stà al cristianesimo come i terrosisti arabi stanno all’islam ovvero: tutti e due usano la religione come forma di giustificazione e legittimazione.
        Questo mio percorso mentale mi porta ad essere daccordo con il giornale svedese.

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  6. Mauro, io non mi sento un “sepolcro imbiancato”.
    Nel mio vocabolario “sepolcro imbiancato” o ipocrita e´ uno che dice bene di una cosa, ma ne pensa male o agisce al contrario.
    Il mio commento, se uno sa leggere, non ha dato modo di giudicarmi cosi´.
    Io sono tollerante e rispettoso di tutte le idee anche se non le condivido e lo posso dire pubblicamente, ma io non offendo nessuno, ne´ con le parole, espressioni o disegni, ne´ tantomeno rispondo con le armi. Quelli che hanno ucciso a Parigi sono solo assassini e barbari, ma anche certe espressioni artistiche, certa satira esasperata ed offensiva, sono indice di barbaria.

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      1. La mia opinione la puoi leggere sul seguente articolo, che condivido pienamente:
        “La complessita´ del Bene” di Paolo Ercolani su il Manifesto del 12/01/2015.
        Voltaire e compagnia bella non c´entra niente con quanto e´ accaduto orrendamente a Parigi e dintorni, e con il mio precedente commento.
        Oscar Grasso

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