Una delle prime cose che impari appena arrivato in Svezia…

Avanti il prossimo!
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… è che, alla cassa del supermercato, devi mettere TU la barretta separatrice per il cliente che è in coda dopo di te. In Italia non ci avevo mai fatto troppo caso, è, generalmente, ho sempre dovuto mettere quella per me stesso. Dopo un paio di occhiatacce da parte di chi ha dovuto mettersela da solo (nessuno che ti dica apertamente che sei un maleducato), nel 2009, ho capito in fretta la situazione, e ho iniziato a farlo. Oggi, a distanza di qualche anno, sono io quello che tira le occhiatacce a chi viene prima di me e non lo fa. Poi ripenso al Daniele del 2009 e mi metto a ridere con me stesso (e se qualcuno chiede scusa, sorrido e dico “ingen fara”). Svedesisazzione in corso. 😀

E non vi dico la rabbia che mi monta in Italia al supermercato. 😛

14 pensieri riguardo “Una delle prime cose che impari appena arrivato in Svezia…

  1. Quando ci sono abbastanza separatori (a volte i separatori sono meno del numero di clienti che riescono a mettere la merce sul nastro, ma d’altronde siamo in Italia…) io lo metto sempre. E’ solo questione di cortesia: ci sono persone che ce l’hanno e persone che non ce l’hanno.

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    1. Non è una questione di cose che non vanno o non vanno. Volevo solo fare notare che quelli che a volte sono comportamenti “neutri” (nessuno in Italia si secca se chi lo precede non mette il separatore, al massimo si apprezza la cortesia di chi lo fa), quando vai in un altro paese sono considerati fastidiosi e possono causare irritazione e piccoli scontri culturali. Un po’ come chiacchierare a voce alta sull’autobus, ad esempio. A me, l’essere andato all’estero, ha insegnato fondamentalmente due cose: studia sempre come si comportano i locali e cerca di imitarli (ed è un obiettivo che mi sono posto sin dal primo giorno); sii tollerante verso quelli arrivati da altri paesi, se non si comportano come tutti gli altri: è probabile che ancora non si rendano conto che un comportamento per loro normale possa essere considerato fastidioso.

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  2. Io non lo faccio mai limitandomi a mettere la mia merce, ammontichiata o quasi, a distanza della merce che mi precede…mi sembra che certi usi siano tipici dei paesi ricchi dove non hanno altri pensieri se non quelli di inventarsi regole sociali astruse.

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  3. P.S. ma se ci sono pochi clienti con le cassiere ci parlo…giusto per considerazione, non mi limito salutarla, ci parlo proprio…ma anche se c’è gente…anche perchè è difficile che si distragga dovendo solo usare lo scanner ed a dire il vero non ho ancora visto qualche caporeparto rimpreverare qualcuna…ecco diciamo che su certe cosucce preferisco di gran lunga il profondo sud.

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  4. Questa è un’abitudine che ho sempre avuto.Quando abitavo in una grande città a volte era difficile trovare i separatori. Ma ora abito in un piccolo centro dell’Abruzzo; qui ognuno passa il separatore a chi è dietro e le cassiere, se questo non è a portata di mano, si affrettano a fartelo avere.

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  5. Misteri della rete. Un articoletto scritto in pochi minuti e pensato come nulla più che un divertimento/riempitivo ha scatenato il record di visite giornaliere del blog. Quasi vent’anni di conoscenza della rete, quindici anni di lavoro in campo IT, lunghe esperienze giornalistiche… e ancora non capisco un tubo di certi meccanismi. 😀

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  6. E se tale comportamento fosse dettato da efficienza,ecologia; mi è capotato di vedere supermercati con 5,6 separatori che la cassiera faceva scorrere per raggiungere chi era senza. La foto infatti ha solo due separatori QB se lo, che sono più comodo a raggiungerlo lo preparo per chi sta dietro di me. 🙂

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