Se vai a prendere una pizza d’asporto (ma anche quando la prendi al ristorante): l’inevitabile domanda che ti viene posta è “vuoi l’insalata per pizza?”
Il mio primo istinto è sempre di rispondere quanto leggete nel titolo, anche se poi mi limito ad un più semplice “nej, tack“.
Le pizzerie nei dintorni di Stoccolma sono gestite ormai al 99% da mediorentali o magrebini, giusto per smentire una volta per tutte il luogo comune dell’italiano pizzaiolo.Una volta ci è capitato di andare in una pizzeria in Södermalm gestita da un ragazzo siciliano: lui stesso, con un certo sconforto, ci raccontava di essere uno dei pochi rimasti. Due settimane dopo, tornando nello stesso posto, abbiamo trovato una gestione araba.
Nulla di male, per carità: basta sapere in partenza che le pizzerie (magari con bandiera italiana) sono gestite da parte di gente che con l’Italia non ha alcun legame e che probabilmente non ci ha mai messo piede. Di conseguenza, basta aspettarsi cibo che non abbia i sapori cui siamo abituati.
Perché poi capita comunque di trovare posti che fanno della pizza buona ed altri che la fanno meno buona: la premessa resta sempre la stessa, ovvero di non aspettarsela necessariamente uguale ad una pizza italiana. Gli ingredienti utilizzati sono spesso diversi o hanno sapori un po’ differenti, è normale la contaminazione col kebab, si usano salse appartenenti ad altre cucine (vedi la “salsa bernese”, presente in alcuni tipi di pizza).
Fra l’altro, si è creata una standardizzazione su basi per noi imperscrutabili, con nomi di pizza (talvolta sballatissimi o fantasiosi) ripetuti da un locale all’altro e con gli stessi ingredienti. Chissà chi ha inventato, ad esempio, la Pizza Hawaii che, praticamente ovunque, ha prosciutto ed ananas per ingredienti!
Il mio consiglio fondamentale per chi viene qui è sempre, se proprio non potete fare a meno di mangiare una pizza in Svezia, di farsene fare una con mozzarella (costa di più rispetto al mediocre formaggio standard) e poi di scegliere quella con gli ingredienti preferiti, e poco importa che assomigli ad una pizza vera: ne può uscire comunque qualcosa di appetitoso.
P.S.: per chi se lo chiedesse, la pizza-sallad consiste in cavoli bianchi e aceto (di fatto, quasi dei krauti crudi). A molti svedesi piace mangiarla con la pizza… Sembra che questa tradizione sia stata inventata da un ristorante di Stoccolma, prima di essere copiata in tutta la nazione. Aspettate che vi parli della pasta… 😀

