Valborg 2016

Anche quest’anno non poteva mancare la celebrazione della notte di Valpurga, e anche quest’anno abbiamo preferito evitare le grandi celebrazioni affollate di gente (come quella di Folketspark in Malmö o quella di Lund, una delle più grandi del paese) per cercare qualcosa di più piccolo e intimo.
La scelta è ricaduta su Klagshamn, un piccolo porticciolo ai confini del comune di Malmö.

Spiriti malvagi, state lontani!
Spiriti malvagi, state lontani!

A differenza che in Sibbarp, il falò non viene allestito in acqua ma alle spalle del porto. Forse un ambiente meno suggestivo (e l’evento è stato parzialmente penalizzato da problemi tecnici, che ci hanno impedito di sentire per bene il coro), ma comunque la solita esperienza affascinante.

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Valborg 2015

Dopo un paio d’anni di calma, quest’anno siamo tornati a “celebrare” la Notte di Valpurga, anche se in tono minore rispetto a quanto fatto in passato.
Sin dal tardo medioevo (ma è possibile che le radici della celebrazione fossero precedente), si pensava che le streghe si riunissero per celebrare i loro rituali durante la notte fra il trenta aprile e il primo maggio: per tenerle lontane, e come segnale di allarme, si cominciò quindi ad accendere falò e fare rumore in ogni modo possibile.
In quella stessa data, i cristiani iniziarono a venerare la missionaria inglese Valpurga, santificata per via delle sue miracolose capacità curative. Come spesso capita, le leggende ad un certo punto si ritrovarono a sovrapporsi, e Valpurga, che mai aveva avuto a che fare con streghe in vita sua, si ritrovò, nell’immaginario popolare, ad essere la Santa che difende da magia e spiriti malvagi.
In Svezia, Valborg ha da tempo perso ogni connotazione religiosa (cristiana o pagana) ed è, come spiegato in passato, fondamentalmente la festa per l’arrivo della primavera e un’opportunità per dare a studenti ed ex studenti un’occasione per bere, riunirsi, bere, fare casino, bere, rinuirsi attorno ai falò e, magari, bere.

Qui nella zona di Malmö le due alternative principali consistono nell’andare nello splendito Stadspark di Lund o nel Folkets Park di Malmö. Essendo la prima la vera città universitaria è il posto in cui si può veramente provare appieno l’esperienza di Valborg, ma noi siamo “vecchi” e con bimba quindi, per quest’anno, abbiamo preferito evitare il gran casino del posto. Ciò che viene organizzato in Folkets Park, in tutta sincerità, non ci fa impazzire… abbiamo quindi deciso di puntare su qualcosa di meno rumoroso e festivo, ma decisamente più suggestivo. A Sibbarp, quartiere di Limhamn (un tempo una città autonoma, poi diventata parte di Malmö stessa), si tiene infatti da qualche tempo un “intimo” falò sulla spiaggia, cui partecipa buona parte della popolazione locale.
E fra bel tempo, grigliate e canti tradizionali, quella di quest’anno è stata davvero una gran bella celebrazione!

L'attesa
L’attesa

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La fine
La fine

La cerimonia per la cittadinanza

Il 6 giugno è il compleanno della Svezia, il giorno in cui si celebra l’elezione a re di Gustav Vasa e la nascita della nazione svedese indipendente (1523).
La ricorrenza si celebra in tutto il paese con il nome di nationaldagen, in un tripudio di bandiere gialloblù e di manifestazioni culturali.

Per chi ha acquisito la cittadinanza nell’anno precedente a quello in corso, il 6 giugno è anche l’occasione per festeggiare l’evento, con cerimonie di benvenuto in ogni comune del regno.

Per noi residenti a Malmö, il luogo prescelto è da sempre l’Opera, lo splendido teatro degli anni ’40 che ospita concerti, musical e manifestazioni varie.

A inizio anno ho ricevuto l’invito, cui ho dovuto rispondere entro fine aprile, semplicemente compilandolo e rispedendolo indietro, confermando quante persone sarebbero venute con me.
Una cosa che adoro della Svezia è quante cose si fanno per posta senza bisogno di mandare raccomandate: il più delle volte, dagli enti burocratici, ti arriva una lettera/busta pre affrancata che devi solo rispedire indietro. A memoria, non mi risulta nulla che sia andato perso.

Con questa cartolina postale ho accettato l'invito
Con questa cartolina postale ho accettato l’invito

La mattina del nationaldag non abbiamo potuto vedere nulla, avendo una neonata di cui prendersi cura, ma alle 2 del pomeriggio ci siamo presentati puntuali ad un’Opera allestita a festa, con tanto di Guardia del Castello di Malmö in costume tradizionale ad accoglierci all’ingresso.

All'ingresso
All’ingresso
Con Will Ferrell
Con Will Ferrell

La cerimonia è stata piuttosto semplice: un troubadour (fra le altre cose ha intonato Du Gamla Du Fria), un discorso di benvenuto del sindaco, qualche verso recitato e dei deliziosi sandwich al salmone.
In regalo ho ottenuto un diploma e diversi biglietti per eventi e manifestazioni.

A differenza che in passato, non sono stati presenti membri della famiglia reale, tutti nella capitale in vista del battesimo della figlia di Madeleine.

Finita la cerimonia, siamo andati a Stortorget dove, in una delle poche giornate non belle di questo periodo, ci siamo goduti un po’ infreddoliti il resto delle celebrazioni.

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Stessa procedura dell’anno scorso?

Dopo due capodanni passati a feste da amici e due in Italia, ieri ho provato per la prima volta l’ebbrezza del semplice capodanno in famiglia alla Svedese, a casa di mia suocera.
Come per il Natale, ma in tono minore, c’è un piccolo rituale televisivo che è diventato parte della tradizione: la visione dello sketch teatrale inglese Dinner For One, qui conosciuto come Grevinnan och betjänten (La contessa e il maggiordomo).
Questa è un usanza condivisa con tutta l’Europa del Nord e parte di quella centrale, e ha avuto origine in Germania negli anni ’60. Nonostante lo sketch sia inglese, e trasmesso sottotitolato, è praticamente sconosciuto nel paese natio: gli albionici cascano regolarmente dalle nuvole ogni volta che incontrano un tedesco o un nordico che cita il tormentone “Same procedure as last year?”.

La trama è molto semplice: Miss Sophie continua a celebrare il suo compleanno con i vecchi amici ormai defunti. Tocca al maggiordomo James il compito di impersonarli e, soprattutto, di bere durante la cena al posto loro.

Curiosamente, quella che viene trasmessa in Svezia (ma anche in Svizzera e Norvegia) è una versione alternativa dello sketch che viene mostrato negli altri paesi: più breve e con un tasso alcolico minore. In origine, lo sketch era stato lasciato in sospeso per sei anni prima di essere approvato dalla tv di stato, proprio per questioni legate all’alcolismo.
La versione originale si riconosce immediatamente perché la tovaglia è bianca.

Dopo la visione dello sketch ci siamo seduti a tavola per la cena tradizionale. La versione classica del pasto di capodanno alla svedese non ha le dimensioni epocali del cenone all’Italiana, ma è deliziosa: aragosta per antipasto, filetto di manzo con patate per piatto principale e dessert.

Dopo la cena, siamo andati in piazza. A Malmö l’evento principale si tiene di fronte allo splendido edificio dell’Opera, il principale teatro musicale della città, dedicato alla lirica ma anche a musical ed eventi vari.
Qui è stato allestito un palco su cui si sono esibiti artisti di tipo differente, a fare un riassunto di quanto mostrato nell’anno passato (di recente ho assistito ad una spettacolare rappresentazione di Miss Saigon) e a dare un anteprima per il futuro.

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Dopo il conto alla rovescia, l’esplosione di fuochi d’artificio, davvero spettacolare: a quelli “ufficiali” si uniscono quelli privati, con un risultato mozzafiato.
Il capodanno è, peraltro, una delle poche occasioni in cui la Polizia chiude un occhio sulla bevuta in pubblico, quindi è normale vedere la gente arrivare con bottiglie di spumante o altre bevande “da festa”.

Finiti i fuochi, la piazza si è svuotata piuttosto in fretta, con tipico ordine svedese. A quel punto, visto anche che caldo non faceva, ci è rimasto solo da andare a casa, e preoccuparci per i nostri gatti.

Alla Helgons Dag

Ci sono alcune differenze fra le celebrazioni di Ognissanti in Italia, e quelle Svedesi. La principale è che, a differenza che per il mondo cattolico, la festività non cade in un giorno fisso, ma sempre nel sabato che è più vicino al primo novembre.
Questa è una caratteristica tipica di altre festività svedesi, a partire da Midsommar: un tempo queste occasioni si celebravano in un giorno fisso, ma si è poi preferito spostarle nel fine settimana. Il cambiamento relativo ad Alla Helgons Dag è stato effettuato nel 1953, paradossalmente con l’intenzione di aumentare il numero di giorni di festa dal lavoro: l’Ognissanti svedese, fino a quel momento, era infatti un giorno feriale come tutti gli altri; spostandolo al sabato, che allora era un giorno lavorativo, si decide di rendere Alla Helgons Dag un festivo. Negli anni ´60, i sabati sarebbero poi diventati giorni feriali de facto per gran parte delle professioni, e questa caratteristica di festività è quindi andata nuovamente persa: oggi, il venerdì della vigilia (Alla Helgons Afton) è comunque un semi-festivo.

Un’altra caratteristica è che la Svenska Kyrka non prevede un giorno ufficiale e separato per la Commemorazione dei Defunti, come fa invece la Chiesa cattolica il due novembre: l’usanza tradizionale svedese è proprio di commemorare i propri cari nello stesso fine settimana di Alla Helgons, a partire dal venerdì sera.
Inutile dire che anche le mascherate di Halloween si tengono sempre la sera di Alla Helgons Afton, di venerdì.

La celebrazione dei defunti è, come spesso capita qui nei mesi di buio, un’occasione per fare ricorso alla luce; non sono infatti i fiori l’elemento principale della commemorazione, ma proprio dei suggestivi ceri bianchi che vanno ad illuminare i cimiteri svedesi.
Ogni necropoli ha uno spazio appositamente dedicato e predisposto chiamato minneslund (traducibile come “memoriale” o “angolo della memoria”), in cui si può accendere un lume a ricordo dei propri cari. Chi ha, vicino, sepolture di congiunti, può ovviamente anche scegliere di mettere un cero su di esse.
La cosa ha, ovviamente, un effetto intenso: un minneslund, la sera di Alla Helgons Afton, può essere davvero suggestivo!

Nulla, però, ci poteva preparare alla sorpresa che ci avrebbe aspettato ieri sera, mentre ci siamo messi alla ricerca del minneslund del cimitero di Sankt Pauli, il più grande di Malmö centrale.
Senza saperlo, infatti, ci siamo ritrovati a passare per la parte gitana del kyrkogård, dove siamo stati, letteralmente, abbagliati, dallo splendore di tombe sgargianti e da una festa di luci, colori, e musica più o meno tradizionale (se proprio vogliamo considerare tale una delle più celebri melodie di Nino Rota).
Nè le foto né i filmati, presi con il cellulare, rendono purtroppo giustizia all’esperienza!

Numerose famiglie di romaní erano riunite dinnanzi alle sepolture dei loro cari e, quando è stato il momento di allontanarci, abbiamo sentito intonare canti di dolore tradizionali, con un effetto davvero straordinario.

Finita questa inaspettata sorpresa, abbiamo finalmente trovato il minneslund tradizionale. Qualcuno potrebbe pensare che, dopo la precedente orgia di colori appariscenti, il decisamente più sobrio memoriale svedese appaia, in qualche modo, meno interessante; personalmente, però, direi di no: resta comunque un luogo speciale e suggestivo, con una sua forte componente emozionale.
Due mondi a confronto, uno a fianco all’altro, per due modi diversi, ma sempre intensi, di rendere omaggio ai propri cari che non ci sono più.

Kanelbullens dag

Kanelbullar
Kanelbullar

Come sa chi mi legge da tempo, in Svezia ci piace festeggiare “ufficialmente” i dolci. Oggi, 4 ottobre, si celebra il Kanelbullens dag, dedicato ai rollini di cannella. A differenza che per altre tradizioni, come il vaffeldagen, non ci sono storielle particolari da raccontare al riguardo, se non il fatto che la “festa” è stata istituita il 4 ottobre 1999 dalla responsabile di Hembakningsrådet, un ente che si occupa di promuovere la panificazione casalinga.
La data scelta, il 4 ottobre, coincideva con quella che era, nel 1999, la Giornata dell’Infanzia in Svezia.

La cosa ha preso piede e, attualmente, questo è il giorno in cui le konditori, i forni, i distributori di benzina e i supermercati promuovono con orgoglio il kanelbulle, magari con offerte speciali.
Questo pomeriggio sono arrivate in ufficio, offerte dall’azienda, le delizie di cui sopra, per una deliziosa fika cui non si può proprio resistere!

Kräftskiva e Malmöfestivalen 2012

Quelli di metà agosto sono tipicamente i giorni delle kräftskiva, le grandi feste a base di gamberoni d’acqua dolce.
Come da tipica usanza, gli svedesi si riuniscono per grandi mangiate in cui degustano il crostaceo, crostaceo che, storicamente, veniva pescato in grandi quantità nei primi giorni di agosto.
Oggi, a causa di problemi ambientali e malattie, il kräfta è un animale protetto in Svezia, e la gran parte di quelli che si mangiano sulle tavole svedesi vengono importati dalla Cina e dalla Turchia.

Come spesso capita, la kräftskiva (che è anche la festa che celebra la fine dell’estate) è accompagnata dagli immancabili bottiglini di snaps (la regola vuole che, per ogni gamberone, se ne debba bere un bicchierino), dalle canzoncine tradizionali (gli snapvisa) e dalle inevitabili patate bollite e aringhe.
Tipici della festa sono anche le decorazioni a forma di luna e i cappellini di carta, spesso decorati con disegni del gamberone.

E proprio “la più grande kräftskiva di Svezia” ha dato il via, come da tradizione al Malmöfestivalen 2012.
Migliaia di persone si sono adunate venerdi sera in Stortorget per l’abbuffata, mentre una fantastica band country alternava, dal grande palco, brani del proprio repertorio a riarrangiamenti di simpatici snappvisor.
Per l’occasione, la solitamente rigida polizia svedese, pur dispiegata in forza, ha ovviamente chiuso un occhio sul consumo pubblico di alcool in piazza, proibito per legge.

Kräftskiva in Stortorget

Il cavallo addobbato

Un “festeggiante” con gamberoni e cappellino

Tutto ciò ha dato il la, appunto, al Festivalen, grande evento cittadino fatto di concerti su concerti (nella tenda dietro l’angolo ti può capitare di trovare una big band swing), bancarelle, eventi culturali, un luna park in mezzo alle case, e tanto altro ancora.

And the band plays on.

Peraltro, questi giorni sono anche graziati da giornate splendide con temperature elevate, al punto da potere girare in maniche corte anche di notte, cosa piuttosto inusuale per un paese in cui, quando finisce la luce del sole, bisogna immediatamente coprirsi.
Malmö, nei giorni del Festivalen, offre proprio il meglio di sé: l’atmosfera è rilassata e festiva al tempo stesso, ed è proprio un piacere gironzolare per le strade, magari mangiando un Lángos ungherese, un kebab di cinghiale o un gyros di alce comprati in uno degli innumerevoli botteghini sparsi per la bella Gustav Adolfs Torg.
Come già scritto l’anno scorso, se mai doveste pensare di farvi un viaggio a Malmö, quelli del Festivalen sono sicuramente i giorni migliori!

In giro per bancarelle

Festività religiose?

Una riflessione viene in mente quando si pensa alle festività in Svezia: il rapporto con le religioni.

Premessa: la Svezia è sicuramente un paese laico, con un’alta percentuale di ateismo e una visione religiosa mediamente più rilassata rispetto a quella di altri paesi.
Non bisogna comunque pensare che in questa nazione non esistano radici cristiane radicate e che non esistano aree (come lo Småland e il Blekinge) con una concentrazione di credenti relativamente elevata. Ci sono cristiani, fra l’altro, che rifiutano ogni forma di alcool e può capitare, quindi, di essere invitati a matrimoni in cui non viene servita una sola goccia di vino o altri alcolici.

In qualche modo, però, la conquista cristiana delle antiche tradizioni pagane (non bisogna infatti dimenticare che il Natale, la Pasqua, l’Assunzione a Ferragosto, Ognissanti e così via sono tutte riletture di feste pagane preesistenti) ha preso qui meno piede che in altri paesi, anche limitrofi, ed uno dei casi più evidenti è proprio il Natale.
Mentre in gran parte delle altre nazioni il nome della festa fa riferimento a Cristo, alla Santità o alla Natività, in Svezia il Natale si chiama semplicemente Jul. Proprio come la vecchia tradizione germanica di Yule, a cui la festa cristiana è stata sovrapposta.
La Svezia non è sola in questo: altri paesi nordici (e persino la Scozia) utilizzano varianti del nome, ma è innegabile che la rappresentazione iconografica del Natale svedese, con i suoi panorami fatati e con i suoi folletti, conservi ancora parecchio della tradizione pagana delle origini.

Midsommarstång
Midsommarstång moderno
Visto che siamo in estate, un caso ancora più evidente è quello della recente festa di Midsommar.
A differenza che nel resto di Europa, dove il cristianesimo è riuscito a sostituire l’antica festa nordica con la celebrazione di San Giovanni Battista (è così anche nelle confinanti Danimarca, Norvegia e Finlandia), in Svezia resiste sorprendentemente il vecchio concetto della celebrazione del solstizio d’estate.
Qualcosa, però è cambiato anche qui: il “moderno” midsommarstång a forma di croce ha infatti soppiantato quello tradizionale composto da un palo circondato da uno o più cerchi. Visto che Midsommar è anche una festa della fertilità, potete immaginare da soli quale sia il significato di tale simbolo. Curiosamente, Midsommar resta effettivamente una festa decisamente fertile, viste le cose che generalmente succedono alla fine dei festeggiamenti, quando il tasso alcolico è elevato. 🙂

Ci sono comunque alcune parti della nazione in cui resta, sia in forma di revival neopagano, sia semplicemente perché sopravvissuta alla storia, la vecchia usanza: a questo link, ad esempio, potete vedere foto di una celebrazione tenuta con il midsommarstång originale. Ho avuto il permesso di riprodurne qualcuna nel mio blog.

Foto: Carl Johan Rehbinder

Foto: Carl Johan Rehbinder

Foto: Carl Johan Rehbinder

Del Våffeldagen ho parlato qualche mese fa: il caso di una festa che ha completamente perso il significato originale cristiano, per vedere il nome storpiato in qualcosa di gaudentemente mangereccio.

Certo, anche in Italia molte feste hanno una forte radice pagana (chi ha detto “Befana?”) mentre altre si stanno dereligiosizzando. Il Natale è ormai una festività prettamente consumistica, ed ogni anno si sentono gli strali dei prelati che si lamentano per Halloween (derivato in parte da quel Samhain celtico cui furono sovrapposte Ognissanti e la Commemorazione dei Defunti)… ma la mia sensazione è che la situazione in Svezia sia differente, con le festività vissute in un mix tradizionale e radicato di ateismo, cristianesimo e paganesimo che conserva comunque una sua forma di spiritualità. Ma mi riservo ancora qualche anno per capirne qualcosa in più. 😀

Midsommar a Limhamn.

Nota: il maypole originario si vede anche nel celebre film horror britannico The Wicker Man:

Studenten

In questi giorni Malmö, come praticamente tutta la Svezia, è travolta dalle celebrazioni per Studenten, ovvero la conquista del diploma di scuola superiore.
Per le strade si riversa una marea di teenager vogliosi di festeggiamenti e di casino, rigorosamente agghindati con la divisa ufficiale di Studenten (cappello e abito bianco per le ragazze, cappello e vestito elegante per i ragazzi) e simpaticamente, e spesso in maniera autoironica, “orgoglioni”.
Dopo l’adunanza iniziale, a cui partecipano anche i genitori (spesso brandendo cartelloni che mostrano i propri “piccoli” quando erano piccoli sul serio), si da il via ai festeggiamenti in giro per la città.

A seconda del budget, ecco quindi scorrazzare auto di lusso o mega camion scoperti pieni di giovani schiamazzanti e a tasso alcolico decisamente elevato (in questo caso guida un genitore o un amico astemio), prima di finire le celebrazioni con una serata fuori ad un party!
Purtroppo le foto che ho scattato, di bassa qualità, non catturano i momenti migliori, spero che possiate accontentarvi comunque. 😀

P.S.: Mi rendo conto di non aver scritto nulla per oltre due mesi, ma un po’ per mancanza di ispirazione, un po’ per impegni vari, mi è risultato difficile concentrarmi sul blog. In ogni caso, sono successe un po’ di cose interessanti su cui vi aggiornerò nelle prossime settimane.


Aggiornamento del 2 luglio: nel fine settimana me li sono ritrovati tali e quali anche a Copenaghen. Le ultime due foto della galleria qui sopra vengono dalla capitale danese.