In questo periodo è in corso una crisi diplomatica fra Svezia e Danimarca al riguardo del buon vecchio Skåne, crisi che non ci riporta certamente ai tempi delle guerre ma che sicuramente ha innalzato la tensione fra i due paesi.
Da qualche tempo, infatti, la Danimarca sta cercando di rivendere all’estero la Regione dell’Öresund sotto l’ombrello del nome “Grande Copenaghen”, per questioni di marketing commerciale e per invogliare le aziende ad investire nella regione.
Ed è inutile dire che, da parte svedese, ci sono molte resistenze.
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Quello su cui i due paesi non sono d’accordo, però, è come questo nuovo comitato sarà organizzato. Secondo i danesi, infatti, la regione è composta da tre aree: la Capitale, la Zelanda (il resto dell’isola che porta lo stesso nome) e, appunto, la Scania. Per questo motivo, vorrebbero che agli svedesi spettasse solo un terzo del potere decisionale. Gli svedesi, ovviamente, non accettano questa versione dei fatti, e vogliono contare per metà.
Il dibattito è acceso, quantomeno qui al sud: mentre la stampa nazionale non dà molto spazio alla notizia (ma a Stoccolma gliene fregherà davvero qualcosa dello Skåne, se non per una questione di prestigio?), il quotidiano locale Sydsvenskan riporta i pareri preoccupati dei politici locali (alcuni dei quali parte del vecchio comitato) contro l’invadenza danese. Alcuni, addirittura, propongono di abbandonare la collaborazione con la Danimarca, per instaurarne una nuova con Gotemburgo, sotto il nome “Southern Sweden“. La cosa, ovviamente, sarebbe una stupidata abissale, che metterebbe in difficoltà i molti frontalieri fra le due regioni – frontalieri per lo più svedesi – che contano sul lavoro del Comitato per risolvere i molti problemi burocratici (in termini di pensioni, sanità, indennità di disoccupazione, asili e cura dei bambini) che ancora affliggono chi vive in un paese e lavora nell’altro.
Ma chi ha ragione? Da un lato l’orgoglio svedese sembra, a tratti, un po’ estremo dato che, in tutta sincerità, la rinascita economica dell’area dopo la grande crisi degli anni ’90 è dovuta anche e soprattutto all’accorciarsi delle distanze da Copenaghen conseguente alla costruzione del ponte; dall’altro i danesi dovrebbero ammettere che lo Skåne è una risorsa fondamentale: i costi più bassi sul lato svedese sono sicuramente un incentivo importante per chi deve investire (basti pensare al polo tecnologico in continua espansione a Lund), e l’area non può quindi assolutamente avere lo stesso peso della parte restante della Zelanda.
Personalmente, non ho nulla in contrario all’adozione del semplice ed efficace Greater Copenhagen, ma i danesi non possono certo aspettarsi di potere decidere da soli sul futuro della regione.
Provocazione: e se la soluzione fosse di restituire la Scania alla Danimarca? Almeno non dovremmo più andare al Systembolaget per comprare la birra!