I makaroner sono un tipo di pasta piuttosto diffuso nella cucina svedese. Il loro utilizzo più tipico è quello di contorno, in sostituzione dell’altrimenti onnipresente patata, talvolta con l’accompagnamento del (pronti ad inorridire?) ketchup.
A questo prodotto è dedicato spazio in abbondanza negli scaffali dei supermercati svedesi, con le marche locali a farla da padrone.
I makaroner non sono altro che le nostre lumachine, pastina utilizzata soprattutto per minestre.
Non sorprende che una grande azienda italiana decida di mettere sul mercato svedese la propria versione di un prodotto qui così utilizzato (che siano le nostre lumachine è testimoniato dal fatto che il codice identificativo è sempre “n.42”). Non sorprende neppure che si decida di non utilizzare il qui sconosciuto nome italiano, anche se dobbiamo ammettere che il vedere una storpiatura di maccheroni utilizzata per un tipo di pasta differente – da parte di una delle aziende italiane più celebri – ci fa senza dubbio sorridere.
Quello che stupisce, però, è la scelta finale: perché non utilizzare Makaroner (o una delle sue varianti nordiche, tutte contenenti la k)? Il Macaroni che si vede sulla scatola è infatti quello tipico dei paesi di lingua inglese! Abbiamo quindi un’azienda italiana che vende in Svezia un prodotto italiano utilizzando un nome anglo-americano. Misteri del marketing internazionale…