Midsommarsafton

Ovvero la festa del Solstizio d’Estate, una delle più sentite da parte del popolo svedese. Midsommarsafton, tecnicamente, significa “la vigilia di mezz’estate”: come già per il Natale, infatti, si preferisce celebrare la vigilia piuttosto che la festività stessa. Midsommar non cade in un giorno fisso, ma nel sabato più vicino al giorno del solstizio vero. La vigilia è quindi sempre di venerdì, ed è un giorno “rosso” (festivo) sul calendario svedese: la festa è fra le più importanti, al punto che persino i supermercati (solitamente una certezza aperta fino alle 21-22) chiudono nel pomeriggio. Buona parte della popolazione approfitta dell’occasione per una minivacanza in cottage in campagna o nelle isole, ed è quindi normale che la città si svuoti.

Il pranzo di midsommar è il tipico pranzo festivo svedese, a base di aringhe e patate con l’aggiunta eventuale delle solite köttbullar, o del salmone ed immancabili snaps (“Helan gåååår“). Ormai mi piace pensare che, mentre per le feste italiane si preparano i manicaretti più complicati, per quelle svedesi si aprono le scatolette di aringhe. Il tutto è, per carità, sempre delizioso.

Dopo il pranzo, arriva il vero e proprio momento di festa tanto amato dai bambini (spesso agghindati in abiti tradizionali e inghirlandati). Le famiglie si radunano in un prato, in cui viene issato il tipico midsommarstång, l’albero celebrativo attorno a cui si celebrerà l’evento.

Si issa l'albero

Una volta completata l’operazione, inizia il vecchio rito di origine pagana: i bimbi ed i genitori si riuniscono in circolo attorno all’albero, ed iniziano una serie di danze all’insegna di canzoncine tradizionali. La più divertente è sempre Björnen Sover (Dorme l’Orso): chi sta in mezzo deve stare fermo accucciato facendo finta di dormire fino a quando termina il brano… a quel punto dovrà correre a catturare la prima persona di fronte a lui o lei, cui spetterà il compito di stare in mezzo al prossimo turno.

Dorme l'orso

Molti di questi balli in circolo mi ricordano, personalmente, alcune scene del fantastico film horror Wicker Man, ovviamente in versione giocosa spogliate di ogni componente malsana. 😀

La festa

Per l’occasione, io mia moglie e mia suocera siamo stati nel prato nell’area di Gunnes Gård, a pochi passi da dove viviamo in Upplands Väsby. L’ente culturale dell’area ha anche provveduto ad organizzare esempi di balli folkloristici di tutta la Svezia (e non solo), che, personalmente, ho trovato un po’ noiosetti.

Danze
Bimbi

Ma Gunnes Gård è anche e soprattutto un’area di rievocazione storica, in cui si ha la possibilità di riscoprire il modo di vivere dei vichinghi, con la ricostruzione di abitazioni storiche ed animali allevati secondo le antiche usanze. In ogni caso, è un posto che vale la pena visitare, anche solo per rendersi conto che i vichinghi erano, per lo più, popolazioni pacifiche che vivano di allevamento: quelli che noi tendiamo a mitizzare, sono infatti per lo più gli esploratori e, soprattutto, i pirati.

Gunnes gård
Abitazione vichinga
Il pane tradizionale
Beeeee

Dopo la festa, si continua nuovamente a casa (o al cottage), con la cena… sempre a base di aringhe e patate, ma spesso accompagnata dal gusto ruvido dei Kräfta (in inglese crayfish, simili alle nostre Cicale di Mare ma, a mio avviso, meno buone). Ovviamente se ne approfitta per bere, cantare assieme e stare alzati fino a tardissimo, per godere della luminosissima (a Stoccolma si arriva a stento ad avere un po’ di buio) “notte più luminosa dell’anno”!

Malmö, Skåne

Malmö, con meno di 300.000 abitanti, è la terza città della Svezia, nonché capoluogo dello Skåne (Scania). È situata nel profondo sud del paese su quello stretto di Öresund che separa la Svezia dalla Danimarca, cui è collegata da quella meraviglia architettonica che è l’omonimo ponte.

Il ponte di Öresund sullo sfondo

Il clima dello Skåne è molto diverso da quello dell’area di Stoccolma: gli inverni sono molto più piovosi e ventosi, con poca neve, mentre l’estate arriva prima, dura di più ed è più piacevole.
Viaggiare in auto per lo Skåne durante la bella stagione è una gran bella esperienza: i panorami sono verdi e magici, i laghi sono magnifici e l’atmosfera fantastica. Nello Skåne, e nell’area di Malmö, ci sono anche tante spiagge e luoghi di balneazione, parecchio frequentate nei mesi caldi.

Si prende il sole e ci si fa il bagno

Anche la durata delle giornate è molto diversa da quella Stoccolmese: d’estate ci sono meno ore di luce, d’inverno ce ne sono di più.
Nello Skåne si parla una variante particolare dello svedese, comunque considerata ufficiale: le parole sono le stesse, ma la pronuncia è molto più aspra, ruvida, e simile al danese. La maggior parte degli svedesi considera spesso lo skånska duro da comprendere… potete immaginare come sia stato per me in occasione dell’ultima visita! 😀

Particolare di un'abitazione
Il legame fra Skåne e Danimarca è molto forte, dato che quest’area della nazione è stata a lungo proprio sotto la dominazione danese. L’architettura è suggestiva e particolare, più mitteleuropea rispetto alla capitale ma comunque non priva del particolarissimo fascino scandinavo. Se la periferia è quella di una normale città di dimensioni medie, il centro è davvero bellissimo ed affascinante, e non può fare a meno di catturarti. In particolare l’asse rappresentato dalla più monumentale Stortorget (Piazza Grande) e dalla più intima e suggestiva Lilla Torg (indovinate?) ha davvero un che di speciale!

Un angolo di Lilla Torg

Vista su Lilla Torg

Le sensazioni che da Malmö sono molto diverse da quelle che può dare Stoccolma: se quest’ultima è pur sempre una grande metropoli, per quanto decisamente più tranquilla di una qualunque città italiana, Malmö dà più l’impressione del grande paese. Traffico pressoché inesistente e atmosfere rilassatissime danno un’idea di massima vivibilità: se Stoccolma, da questo punto di vista, è già fantastica, Malmö riesce a metterti ancora più a tuo agio!
Ma Malmö è anche una città vera, con industrie dell’innovazione, servizi fiorenti, un porto internazionale. Insomma: è una città in cui non manca davvero nulla!

Due meraviglie moderne: il Turning Torso e il Ponte.

Malmö ha, però, anche un lato oscuro: è la città svedese delle grandi tensioni sociali, con un alto numero di immigrati e la più alta percentuale di musulmani. Non è un caso che Sverigedemokraterna, il partito xenofobo antiislamico, si sia conquistato qui la sua roccaforte elettorale.
In particolare, il quartiere di Rosengård, l’area con una popolazione di origine estera superiore all’85% da cui viene l’amatissimo Zlatan, è considerato una vera e propria bomba ad orologeria sociale.

Quando agli abitanti di Malmö non basta la loro città, la soluzione è semplice: basta prendere il ponte (per carità: non esattamente economico, se si va in auto) e, nel giro di una ventina di minuti, ci si ritrova a Copenahgen, la vera metropoli della zona! Personalmente, devo dire di averla sempre trovata un po’ sopravvalutata, con un architettura monumentale che mi prende solo in parte (i celebri Giardini di Tivoli sono meravigliosi), ma mi si dice che la vita serale è notturna è davvero eccellente!
Copenaghen e la Danimarca non hanno, poi, molti dei controlli sociali (alcohol in primis) da cui gli Svedesi si sentono oppressi, e non è raro che molti attraversino il ponte per fare la scorta di birre o passare la serata.

A due passi da Malmö (venti chilometri), troviamo anche Lund, una delle più importanti città universitarie del Nord Europa nonché sede di importanti multinazionali come Sony Ericsson e Tetrapak. Non ho, personalmente, avuto ancora modo di visitarla, ma non mancherò di farlo molto presto.

Beach Volley sotto il Torso

Il mare di Malmö

Bagnanti e zona industriale

Ancora Lilla Torg

Attraversamento gatti

Attraversamento gatti

Curioso cartello nei pressi dell’Università di Uppsala.
Serve ad indicare agli automobilisti di fare attenzione, ma è anche un omaggio a Pelle Svanlös (Pete No Tail, in inglese), il gatto senza coda amatissimo dai bambini e nato nel 1939 dalla fantasia dello scrittore Gösta Knutsson.
Pelle è uno dei personaggi più famosi di Uppsala, e i libri che lo riguardavano erano anche delle allegorie contro il supporto al nazismo, movimento che aveva raggiunto una certa popolarità nella Svezia di quegli anni.