Upplands Väsby

Väsby della regione di Uppland (ci sono altre Väsby, in Svezia) è una città da hinterland metropolitano, chiaramente in chiave svedese.

Distante circa 15-20 minuti in auto dal centro di Stoccolma, e circa 10 minuti dall’aeroporto di Arlanda, riesce comunque ad essere una realtà completamente autosufficiente: in Väsby ci sono aziende importanti (come la Siemens o la cioccolatiera Marabou), un grosso centro di business (Infra City), c’è uno dei più frequentati mall della nazione (Väsby Centrum), ci sono centri sportivi (fra cui le fantastiche piscine moderne di Vilunda), c’è davvero di tutto.
Il motivo per cui mi sono trasferito qui, in questa città da 35.000 abitanti patria degli Europe e di tanti altri rocker svedesi, è abbastanza semplice: la persona che sarebbe diventata mia moglie viveva già qui. In un primo momento mi sono trasferito da lei, poi abbiamo cercato una nuova casa assieme. Ho tenuto il vecchio appartamento in Bromma fino alla scorsa primavera quando, con un tempismo perfetto, io e David ci siamo sentiti per dirci che lui ne aveva bisogno e che a me non serviva più. Un po’ meno felice il mio amico Dario, che sperava di prenderlo in mia vece. 😀

Adesso abitiamo in una zona residenziale, composta da appartamenti/mini-villini a schiera, ognuno con il suo piccolo giardino. L’area dove sono gli appartamenti è chiusa al traffico, ma si può entrare con l’auto per operazioni di carico/scarico. Vicino a casa abbiamo il posteggio riservato, la sala della spazzatura, più alcuni servizi essenziali. Il negozietto all’italiana (latteria, panificio, fruttivendolo, drogheria, etc.) qui non è praticamente mai esistito e, d’altronde, va scomparendo anche in Italia: a pochi passi da casa abbiamo comunque un mini supermercato utile per prendere al volo quello che può servire in caso di emergenza. Vicino a casa, ci arriviamo anche a piedi nel caso, abbiamo anche due distributori di benzina (Statoil e OK/Q8) che sono aperti ventiquattr’ore su ventiquattro e che hanno, ognuno, un altro piccolo supermercato all’interno: se hai bisogno di carta igienica nel mezzo della notte non resti sprovvisto.

Väsby Centrum è leggermente più distante, ma comunque raggiungibile a piedi senza problemi: al fine di favorire la concorrenza ci sono due grossi supermercati (Coop ed ICA), cosa quasi impensabile per un centro commerciale italiano, dove gli spazi vengono dati in esclusiva. Ci sono poi tanti store vari, dall’elettronica al fai da te, dalle cartolerie/librerie all’abbigliamento dall’alcol (il Systembolaget di cui ho parlato in passato) a posti in cui mangiare.
Come già per i supermercati, si favorisce un regime di concorrenza: per questo ci sono due ottici, due farmacie (il sistema farmaceutico è stato liberalizzato da qualche mese), due cartolerie e così via…
Anche nella zona di Infra City ci sono negozi, store e ristoranti, mentre il centro “operativo” della città, con gli uffici e i servizi comunali è a due passi dalla stazione, nella via principale Centralvägen.

Per la vita serale non ci si può lamentare: ci sono parecchi pub e ristoranti di qualità, dove si mangia bene a prezzi accessibili. L’unico problema può essere fra la domenica e il lunedi, dato che chiudono, alla svedese, un po’ prestino. Per il resto, non ci si può lamentare.
Decisamente meno interessante la vita notturna (post 23), per cui conviene decisamente andare a Stoccolma. Quello che, mi si dice, era il locale più divertente di Väsby, il pub Magasinet è ora malfrequentato e malfamato, con la Polizia che deve intervenire spesso per sedare risse e problemi… e non sempre riesce a farlo!
In ogni caso, andare a Stoccolma non è un grosso problema: se proprio vuoi fare nottata bevendo (il limite per la guida è sempre molto basso), nel fine settimana si può tornare a Väsby con i frequenti bus notturni o con il taxi (con quelli “non proprio ufficiali” puoi concordare un prezzo abbastanza contenuto).

Non nascondo che il fascino della grande città, e di Stoccolma in particolare, mi manca un po’: soprattutto la comodità di avere la metropolitana e ritrovarti in pieno centro nel giro di pochi minuti, era una pacchia da poco. Devo dire però che a Väsby, per quanto non sia esattamente la città più affascinante del mondo, non si sta per nulla male. Fra l’altro, se ci si coordina bene con il sistema di autobus e treni, sempre eccellente, si riesce ad essere nella metropoli in 35 minuti, il che non è malaccio.
Il mio sogno, per il futuro, resta un appartamento in Södermalm ma, per ora, non ci lamentiamo.

La zona di casa
Infra City

Aggiornamento

Se qualcuno si sta preoccupando per la mia assenza, ci tengo subito a dirvi che sono vivo e sto bene!

Queste ultime due settimane sono passate senza troppi scossoni e mi sono quindi fatto prendere da una certa pigrizia nello scrivere: sono ancora in attesa del Personnummer, cosa che mi ha un po’ bloccato dal fare quasi qualunque cosa, e nulla di veramente interessante è successo fino a lunedi, giorno in cui ho iniziato il mio corso di svedese presso la Folk Universetet.

Nel frattempo ho iniziato ad andare in piscina, per fare la fisioterapia in acqua che mi serve per evitare troppi problemi ad un ginocchio un po’ malandato.

L’impianto è quello di Åkeshov, a due fermate di Tunnelbana rispetto a dove abito io. Finora, però, ci sono andato quasi sempre in macchina: visto che non avevo ancora fatto l’abbonamento mensile della metro (ci ho pensato lunedi) mi veniva più economico fare così.

La struttura è decisamente valida: oltre alla piscina, relativamente piccola ma comunque ben equipaggiata e pulita, contiene anche una palestra con attrezzature ginniche moderne.

Rispetto alle piscine italiane mi hanno colpito una serie di fattori:

  • il silenzio (tranne quando ci sono i bambini, chiaramente)
  • la differente concezione di igiene: nessun obbligo di indossare la cuffia, tutti che camminano completamente scalzi e senza ciabatte, dagli spogliatoi – dove non si può entrare con le scarpe – alle docce, alla sauna (sì, cosa meravigliosa, c’è la sauna interna!) fino al bordo della piscina. Nonostante ciò, nessuna sensazione di sporco, sarà che vedi passare gli inservienti a più riprese.
  • soprattutto, la differente libertà mentale. In alcune piscine italiane ti obbligano addirittura ad indossare il costume mentre fai la doccia… se lo facessi qui ti guarderebbero come un alieno. Ma la cosa davvero impensabile, per noi, è la questione bambini. Qui i papà si portano senza problemi i figli piccoli, maschi e femmine, negli spogliatoi e nelle docce maschili. E se, di primo acchito, fare la doccia nudo al fianco di una bimba in età prescolare ti crea un minimo di imbarazzo, per via di quello che ci “insegnano” da noi… appena ci pensi un attimo ti rendi conto che è la cosa più normale di questo mondo, e di quanti inutili bigottismi abbiamo dalle nostre parti.

Nei prossimi giorni (se riesco, domani o dopo) vi parlerò del corso di svedese, nel frattempo vi delizio con una chicca: oggi, al supermercato ICA sotto casa, ho visto una cosa talmente stupida che non ho potuto esimermi, nonostante le mie promesse, dal comprarla e provarla al volo. 😀

La Pizza al Kebab di ICA
La Pizza al Kebab di ICA!

Boh, devo dire che, nonostante i timori, è stata decisamente meno peggio di quanto pensassi… l’impasto non era peggiore di quello di una qualunque pizza congelata che puoi comprare in un supermercato italiano, e gli ingredienti del Kebab erano discreti.

Prima o poi dovrò venire meno al mio credo, e provare effettivamente a mangiare una vera pizza da queste parti. La settimana scorsa, gironzolando alla ricerca di un posto dove vedere Genoa – Odense, sono capitato al Cafè dello Sport gestito da un ragazzo palermitano di nome Toni. Mi ha assicurato che suo fratello fa la migliore pizza della città, quindi è possibile che, una sera, faccia un salto lì.

Tornando a cose meno facete, le giornate si stanno decisamente accorciando: il sole sorge ancora prestino (prima delle sei, presumo)  e tramonta ancora dopo che in Italia, ma la luminosità di un mese fa è giù un ricordo. Fra un mese scarso ci sarà l’equinozio, quindi la situazione sarà praticamente identica a quella dello stivale.

In compenso è degna di nota la costante mutevolezza del tempo in questo periodo: si passa più volte dalla pioggia (anche abbondante, come oggi) al sole nell’ambito della stessa giornata, con notevoli escursioni termiche. Per la serie “non sai mai come vestirti”…