Se qualcuno si sta preoccupando per la mia assenza, ci tengo subito a dirvi che sono vivo e sto bene!
Queste ultime due settimane sono passate senza troppi scossoni e mi sono quindi fatto prendere da una certa pigrizia nello scrivere: sono ancora in attesa del Personnummer, cosa che mi ha un po’ bloccato dal fare quasi qualunque cosa, e nulla di veramente interessante è successo fino a lunedi, giorno in cui ho iniziato il mio corso di svedese presso la Folk Universetet.
Nel frattempo ho iniziato ad andare in piscina, per fare la fisioterapia in acqua che mi serve per evitare troppi problemi ad un ginocchio un po’ malandato.
L’impianto è quello di Åkeshov, a due fermate di Tunnelbana rispetto a dove abito io. Finora, però, ci sono andato quasi sempre in macchina: visto che non avevo ancora fatto l’abbonamento mensile della metro (ci ho pensato lunedi) mi veniva più economico fare così.
La struttura è decisamente valida: oltre alla piscina, relativamente piccola ma comunque ben equipaggiata e pulita, contiene anche una palestra con attrezzature ginniche moderne.
Rispetto alle piscine italiane mi hanno colpito una serie di fattori:
- il silenzio (tranne quando ci sono i bambini, chiaramente)
- la differente concezione di igiene: nessun obbligo di indossare la cuffia, tutti che camminano completamente scalzi e senza ciabatte, dagli spogliatoi – dove non si può entrare con le scarpe – alle docce, alla sauna (sì, cosa meravigliosa, c’è la sauna interna!) fino al bordo della piscina. Nonostante ciò, nessuna sensazione di sporco, sarà che vedi passare gli inservienti a più riprese.
- soprattutto, la differente libertà mentale. In alcune piscine italiane ti obbligano addirittura ad indossare il costume mentre fai la doccia… se lo facessi qui ti guarderebbero come un alieno. Ma la cosa davvero impensabile, per noi, è la questione bambini. Qui i papà si portano senza problemi i figli piccoli, maschi e femmine, negli spogliatoi e nelle docce maschili. E se, di primo acchito, fare la doccia nudo al fianco di una bimba in età prescolare ti crea un minimo di imbarazzo, per via di quello che ci “insegnano” da noi… appena ci pensi un attimo ti rendi conto che è la cosa più normale di questo mondo, e di quanti inutili bigottismi abbiamo dalle nostre parti.
Nei prossimi giorni (se riesco, domani o dopo) vi parlerò del corso di svedese, nel frattempo vi delizio con una chicca: oggi, al supermercato ICA sotto casa, ho visto una cosa talmente stupida che non ho potuto esimermi, nonostante le mie promesse, dal comprarla e provarla al volo. 😀

Boh, devo dire che, nonostante i timori, è stata decisamente meno peggio di quanto pensassi… l’impasto non era peggiore di quello di una qualunque pizza congelata che puoi comprare in un supermercato italiano, e gli ingredienti del Kebab erano discreti.
Prima o poi dovrò venire meno al mio credo, e provare effettivamente a mangiare una vera pizza da queste parti. La settimana scorsa, gironzolando alla ricerca di un posto dove vedere Genoa – Odense, sono capitato al Cafè dello Sport gestito da un ragazzo palermitano di nome Toni. Mi ha assicurato che suo fratello fa la migliore pizza della città, quindi è possibile che, una sera, faccia un salto lì.
Tornando a cose meno facete, le giornate si stanno decisamente accorciando: il sole sorge ancora prestino (prima delle sei, presumo) e tramonta ancora dopo che in Italia, ma la luminosità di un mese fa è giù un ricordo. Fra un mese scarso ci sarà l’equinozio, quindi la situazione sarà praticamente identica a quella dello stivale.
In compenso è degna di nota la costante mutevolezza del tempo in questo periodo: si passa più volte dalla pioggia (anche abbondante, come oggi) al sole nell’ambito della stessa giornata, con notevoli escursioni termiche. Per la serie “non sai mai come vestirti”…
Mi piace molto leggere questi dettagli di vita svedese, molte cose in effetti sono come le immaginavo (e come alcuni amici me le avevano descritte), la cosa che mi fa enormemente piacere e’ sapere di un posto dove si riesce a vivere tranquillamente senza troppi bigottismi, cosa che da noi paiono essere diventate leggi invece che usi e comportamenti. La pizza al kebab pero’ ce la potevi risparmiare eh… 😀
"Mi piace""Mi piace"
noooooooooooooo!!!!!!!!!! a morte la pizza kebab!!!!!!!!!!!
ho avuto accese discussioni con i colleghi su quell’aborto 😀
comunque, sulla piscina, a me la cosa di non mettere la cuffia non piace molto, ad essere sincero… e le mie ciabatte le tengo sempre…
"Mi piace""Mi piace"
La pizza kebab! Devo assolutamente mangiarla, quando ti piombero’ in casa! 🙂
"Mi piace""Mi piace"