Dell’Eurovision Song Contest non me ne può fregar di meno; oggettivamente, però, questa manifestazione sta facendo molto bene a Malmö.
L’accoppiata composta dal Melodifestival (la competizione locale svedese) e dall’ESC è sacra e coinvolge gran parte della popolazione: conosco persino insospettabili rocker e metallari che, in occasione di questi due eventi, si fanno prendere dalla schlager-mania per fare il tifo e scommettere sugli artisti in gara.
Fatto sta che Malmö, in questi giorni sta splendendo: graziata da un clima eccellente (almeno fino ad oggi), con le giornate sempre più lunghe e luminose, la città è invasa di gente (parecchi i tedeschi, in particolare) e le strade del centro sono costellate di eventi musicali e non.
Merito, soprattutto, dell’amministrazione locale, che ha fatto davvero del suo meglio per allestire tutto ciò che di buono si poteva allestire: bancarelle, palchi e strutture di accoglienza varia.
Non mancano, poi, i motivi di orgoglio, come l’invito a bere l’acqua del rubinetto: “una delle più buone al mondo” (nel 2005, un sondaggio stabilì che l’acqua di Malmö era la migliore di Svezia)!
E la gara musicale? Come detto, non me ne frega granché, anche se mi toccherà sicuramente di vedere la finale.
Per ora ho sentito qualche brano sparso, il mio voto andrebbe alla simpatica e caciarona canzone greca.
Musicisti in Lilla Torg Il bel tempo di questi giorni Un concerto, sotto la tenda di Gustav Adolfstorg Il programma di questa settimana
Da qualche giorno è ufficialmente iniziata la primavera. Incredibile a dirsi, la differenza si sta sentendo in maniera sostanziale, segno che, forse, le mezze stagioni esistono ancora. Dopo un’ultima (ma mai dire mai) spolverata di neve subito prima dell’equinozio, lo scorso venerdì, le temperature medie si sono stabilmente, o quasi, alzate sopra lo zero. La neve, presente da novembre, è scomparsa praticamente ovunque e il cielo è decisamente più sgombro che in passato.
Certo, a ricordarci che la prima primavera stoccolmese è una primavera per modo di dire ci pensano i lastroni di ghiaccio ancora presenti sui laghi e le temperature non esattamente torride. Guai a non coprirsi bene! Questo è un periodo in cui molti si ammalano perché si fanno prendere troppo dall’entusiasmo: è vero che guanti, sciarpe e cappelli non sono più così necessari e che si può alleggerire il carico di vestiti, ma non è neanche il caso di girare in maniche di camicia…
L’arrivo della primavera implica un altro passaggio importante: superato l’equinozio, le ore di luce hanno sorpassato quelle di buio e adesso stiamo correndo verso la luce quasi eterna dell’estate. Le giornate sono già più lunghe che in Italia e, per ogni giorno che passa, si aggiungono cinque minuti abbondanti di luce. Il conto alla rovescia per il solstizio, la festa di Midsommar è iniziato!
L’autunno comincerà ufficialmente alla fine del mese, ma qui l’ufficialità non coincide esattamente con la realtà.
L’estate è finita, la temperatura si è abbassata notevolmente (anche se, nei momenti di bel tempo, si sta bene comunque), il clima cambia costantemente ma è spesso umido e piovoso, la sera bisogna cominciare a coprirsi quando si esce.
Questo è il periodo dell’anno in cui Stoccolma è meno intrigante che mai: manca la componente esotica delle giornate lunghe (ormai la durata è praticamente normale), manca il fascino dell’inverno, e il tempo non mette di buon umore.
È solo una fase temporanea: Stoccolma, mi si dice, è, per certi versi, una città quasi fortunata rispetto alle città del sud come Malmö e Göteborg, dove magari fa più caldo e la stagione bella dura di più, ma, nel corso dell’anno, c’è un clima decisamente più “inglese”, piovoso e umido.
Personalmente spero che arrivi in fretta il solstizio: a quel punto le giornate si cominceranno ad accorciare (no, il buio non mi crea grossi problemi) e arriverà la decisamente più affascinante stagione invernale, decisamente magica con l’approssimarsi del Natale.
Però, per carità, non ci lamentiamo troppo: anche in queste giornate qui capita davvero di ritrovarsi con degli scorci davvero notevoli.
Slussen
Infine una divertente considerazione. È difficile trovare un popolo tanto ligio alle regole di comportamento quanto gli svedesi. È però bello notare che, ogni tanto, qualche piccolo strappo se lo concedono anche loro! 😉
In Italia capita spesso di sentire la gente lamentarsi perché il tempo cambia spesso, soprattutto al cambio di stagione, fra una giornata e l’altra.
Qui spesso cambia continuamente nel corso di una stessa giornata. Cielo coperto (e la temperatura si abbassa notevolmente), pioggia, fine della pioggia, sole (e ti devi mettere in maniche corte), ritornano le nuvole, etc. etc. Più volte nel corso della stessa giornata.
Quando c’è il sole fa appunto caldo… anche la sera non ci sono troppi problemi a girare in maniche corte, a meno che non si alzi il vento. Ma quando si annuvola tutto, sono necessarie le maniche lunghe se non la giacca.
A volte mi sento un cretino, perché vado in giro col mio impermeabile western in pieno sole (ormai ero uscito di casa così), il più delle volte ho sempre la maglia a maniche lunghe nello zaino. Non si sa mai! 😀
Se qualcuno si sta preoccupando per la mia assenza, ci tengo subito a dirvi che sono vivo e sto bene!
Queste ultime due settimane sono passate senza troppi scossoni e mi sono quindi fatto prendere da una certa pigrizia nello scrivere: sono ancora in attesa del Personnummer, cosa che mi ha un po’ bloccato dal fare quasi qualunque cosa, e nulla di veramente interessante è successo fino a lunedi, giorno in cui ho iniziato il mio corso di svedese presso la Folk Universetet.
Nel frattempo ho iniziato ad andare in piscina, per fare la fisioterapia in acqua che mi serve per evitare troppi problemi ad un ginocchio un po’ malandato.
L’impianto è quello di Åkeshov, a due fermate di Tunnelbana rispetto a dove abito io. Finora, però, ci sono andato quasi sempre in macchina: visto che non avevo ancora fatto l’abbonamento mensile della metro (ci ho pensato lunedi) mi veniva più economico fare così.
La struttura è decisamente valida: oltre alla piscina, relativamente piccola ma comunque ben equipaggiata e pulita, contiene anche una palestra con attrezzature ginniche moderne.
Rispetto alle piscine italiane mi hanno colpito una serie di fattori:
il silenzio (tranne quando ci sono i bambini, chiaramente)
la differente concezione di igiene: nessun obbligo di indossare la cuffia, tutti che camminano completamente scalzi e senza ciabatte, dagli spogliatoi – dove non si può entrare con le scarpe – alle docce, alla sauna (sì, cosa meravigliosa, c’è la sauna interna!) fino al bordo della piscina. Nonostante ciò, nessuna sensazione di sporco, sarà che vedi passare gli inservienti a più riprese.
soprattutto, la differente libertà mentale. In alcune piscine italiane ti obbligano addirittura ad indossare il costume mentre fai la doccia… se lo facessi qui ti guarderebbero come un alieno. Ma la cosa davvero impensabile, per noi, è la questione bambini. Qui i papà si portano senza problemi i figli piccoli, maschi e femmine, negli spogliatoi e nelle docce maschili. E se, di primo acchito, fare la doccia nudo al fianco di una bimba in età prescolare ti crea un minimo di imbarazzo, per via di quello che ci “insegnano” da noi… appena ci pensi un attimo ti rendi conto che è la cosa più normale di questo mondo, e di quanti inutili bigottismi abbiamo dalle nostre parti.
Nei prossimi giorni (se riesco, domani o dopo) vi parlerò del corso di svedese, nel frattempo vi delizio con una chicca: oggi, al supermercato ICA sotto casa, ho visto una cosa talmente stupida che non ho potuto esimermi, nonostante le mie promesse, dal comprarla e provarla al volo. 😀
La Pizza al Kebab di ICA!
Boh, devo dire che, nonostante i timori, è stata decisamente meno peggio di quanto pensassi… l’impasto non era peggiore di quello di una qualunque pizza congelata che puoi comprare in un supermercato italiano, e gli ingredienti del Kebab erano discreti.
Prima o poi dovrò venire meno al mio credo, e provare effettivamente a mangiare una vera pizza da queste parti. La settimana scorsa, gironzolando alla ricerca di un posto dove vedere Genoa – Odense, sono capitato al Cafè dello Sport gestito da un ragazzo palermitano di nome Toni. Mi ha assicurato che suo fratello fa la migliore pizza della città, quindi è possibile che, una sera, faccia un salto lì.
Tornando a cose meno facete, le giornate si stanno decisamente accorciando: il sole sorge ancora prestino (prima delle sei, presumo) e tramonta ancora dopo che in Italia, ma la luminosità di un mese fa è giù un ricordo. Fra un mese scarso ci sarà l’equinozio, quindi la situazione sarà praticamente identica a quella dello stivale.
In compenso è degna di nota la costante mutevolezza del tempo in questo periodo: si passa più volte dalla pioggia (anche abbondante, come oggi) al sole nell’ambito della stessa giornata, con notevoli escursioni termiche. Per la serie “non sai mai come vestirti”…