Di tutte le città che mi è capitato di vedere, non ne ho mai trovata una più a misura di pedone di Stoccolma.
Anche senza andare nelle zone esclusivamente pedonali, come Drottninggatan (la Strada della Regina, nella zona moderna e commerciale di Stoccolma centro, vedi foto), passeggiare per queste strade è una vera gioia: traffico ridotto ai minimi termini (è esilarante, certe volte, sentirli lamentare di situazioni che per noi sarebbero da pacchia), attraversamenti pedonali costruiti per favorire i pedoni (e gli automobilisti rallentano e talvolta ti fanno passare anche quando hanno la precedenza, cosa quasi impensabile dalle nostre parti!), sempre massimo rispetto per chi non si muove con un mezzo proprio.
Non so dire se tutto ciò è merito di una semplice differenza di cultura, della congestion tax (la mini-tassa che paga chi non risiede a Stoccolma città per entrarvi con l’auto) o, semplicemente, del fatto che i mezzi pubblici sono talmente efficienti e comodi da rendere superfluo l’utilizzo delle autovetture. Probabilmente è una combinazione di tutte queste cose.
Insomma, qui il rischio di essere investiti è quasi inesistente (paradossalmente è più facile correre il rischio con le biciclette, se ti dimentichi che qui esistono dei percorsi ciclabili), e quindi riesci a camminare con molta più tranquillità e serenità.
Quello che sarà più difficile, quindi, sarà cominciare a guidare regolarmente qui, dimenticandosi le follie italiane su attraversamenti pedonali e semafori.
Questo discorso mi da modo di parlare anche della Congestion Tax (che qui ha suscitato scalpore e polemiche) e di paragonarla ad una simile iniziativa introdotte in Italia.
A Milano c’è l’Ecopass: tutte le auto di non ultima generazione (e quindi inquinanti) che superino i varchi cittadini devono pagare la tassa di ingresso giornaliera entro il giorno successivo, altrimenti si vedono arrivare a casa delle multe salatissime.
A Stoccolma c’è la tassa di ingresso: i non residenti pagano (un costo variabile da 0 a 20 corone in base alla fascia oraria) ogni volta che superano i varchi di accesso al centro (fino a un massimo di 60 corone – meno di 6 euro – al giorno), ma non si devono preoccupare di fare tutto di corsa col rischio di dimenticarsi. A fine mese il comune di Stoccolma manda semplicemente il conto a casa, senza alcuna multa o penale. Si può anche richiedere di farsi addebitare direttamente il costo sul proprio conto in banca, come per le bollette da noi.
Insomma, in Italia si mette in difficoltà il cittadino (sperando probabilmente che ogni tanto si dimentichi di pagare), qui, pur con il fastidio di una tassa che molti preferirebbero non pagare, lo si agevola.
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