Farmacie

Un anno fa, il sistema nazionale delle farmacie ha subito una profonda trasformazione. Il vecchio mondo statale dell’Apoteket è stato mandato in pensione sostituito da un mercato aperto, per la prima volta dopo la grande nazionalizzazione del 1969.
Molte delle vecchie farmacie statali sono state vendute a compagnie private, e sono nate nuove catene alternative. Visto che l’apertura e la gestione dei negozi richiede l’adesione a regole ben precise, e l’implementazione di un sistema informatico in grado di allacciarsi a quello nazionale, non ha preso piede il sistema delle piccole farmacie indipendenti all’italiana. Ce n’è qualcuna, ma appartiene comunque ad una rete associativa che permette loro di integrarsi meglio con quanto viene richiesto.

La liberalizzazione ha portato sicuramente dei risultati immediati: ad Upplands Väsby, fino al 2009, c’erano solo due farmacie, una in Väsby Centrum e l’altra all’interno dell’Ospedale Löwenströmska. Adesso il numero totale è salito a cinque: due in Centrum, quella dell’ospedale, una nei pressi della stazione, una in Infra City.
Il sistema ha richiesto un breve periodo di assestamento: ad esempio era entrata sul mercato in gran forze la norvegese Apotek1 (pronuncia Apotekett, molto simile a quella della vecchia catena nazionale), che nel giro di pochi mesi ha preferito chiamarsi fuori, cedendo i suoi punti vendita ai concorrenti di Apotek Hjärtat. Per questo in Centrum ci sono due Hjärtat: in origine era previsto un sistema basato sull’alternativa con Apotek1.

In aggiunta alla denazionalizzazione è ora possibile acquistare alcune tipologie di medicinali presso supermercati, edicole, 7-eleven e stazioni di servizio.

Ma come funziona, esattamente, una farmacia svedese? Quasi tutte seguono lo stesso sistema: la farmacia è divisa in due parti, la parte in “stile supermercato” con gli scaffali contenenti i farmaci che non richiedono prescrizione del medico e quella in “stile banca” con gli sportelli e il numerino per la prenotazione per i farmaci che invece devono essere richiesti dal dottore. Nella parte supermercato girano comunque regolarmente commessi/farmacisti a cui è possibile chiedere consigli o informazioni.

Il modo di ottenere i farmaci prescritti è, da parecchi anni a questa parte, completamente informatizzato. Il fatto di avere avuto per decenni un monopolio nazionale ha infatti favorito la nascita di un sistema coerente e funzionale, cui i nuovi operatori si sono potuti (e dovuti) allacciare.
Quando vai dal medico, questi inserirà nel sistema il medicinale cui avrai diritto, accompagnato da una serie di informazioni: il dosaggio, la quantità di confezioni che potrai comprare, se la richiesta è rinnovata automaticamente o meno e il termine massimo della prescrizione.
Da quel momento, la tua ricetta sarà automaticamente visualizzabile dai terminali di tutte le farmacie del Regno, senza bisogno che tu debba aver dietro una ricetta cartacea: ti basterà presentarti nell’Apotek con il tuo documento (o darlo a chi lo comprerà al tuo posto) per avere quanto ti spetta.
Il vantaggio evidente di questo sistema è che, se sei in viaggio in un’altra zona della nazione, puoi chiamare in qualunque momento il tuo centro medico e farti prescrivere quello che ti serve (sempre che sia compatibile con il tuo quadro clinico a loro noto).

Ovviamente, scordatevi nella maniera più assoluta di poter fare gli occhi dolci al farmacista per avere un medicinale per cui non avete prescrizione: il metodo all’italiana non funzionerà mai. Se avete necessità urgente di un medicinale, l’unica soluzione è andare da un medico o al pronto soccorso.

I medicinali sono a pagamento ma, una volta raggiunta una determinata cifra (che al momento non ricordo e non riesco a recuperare) nell’anno solare, hai diritto a sconti sostanziali.

Una caratteristica per noi inusuale è l’ostracismo all’iniezione: le siringhe possono, di fatto, essere acquistate solo da diabetici e similari. Anche le normali intramuscolo possono essere praticate solo da personale qualificato e in apposite strutture, e non sono, quindi, generalmente prescritte a meno che non ce ne sia una grande necessità. Quando ho raccontato a mia moglie che da noi è sempre stata norma farci le iniezioni in casa è inorridita: non aveva mai sentito nulla di simile!

7 pensieri riguardo “Farmacie

  1. Non ci vedo nulla di male ad inorridire di fronte alle siringhe inframuscolari! Che bel paese la Svezia, laggiù avremmo avuto un’infanzia priva di traumi dovuti a parenti che ci sforellavano sadicamente le mele, quasi quasi ci mando a vivere mio figlio 😀

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  2. E’ vero.. gli occhi dolci all’italiana non funzionano…quando sono stata a Stoccolma ho avuto mal di denti e vado in una farmacia con l’intento di comprare del nimesulide… quando l’ho chiesto alla farmacista questa sbianca e praticamente mi dice che è illegale… però poi mi ha venduto una specie di colluttorio che funzionava benissimo…

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  3. Odio le farmacie svedesi… il risultato di questa liberalizzazione é stato che qui hanno chiuso due locali (ottimi per la fika del sabato…) per metterci delle farmacie. Risultato? ora abbiamo 3 apoteket del cavolo nel giro di 200mt (e non sto esagerando!!) :-#

    Per il funzionamento, nulla da dire, non ho mai avuto problemi (forse anche perché ci saró andato si e no 3 volte in totale…)

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  4. in effetti se ti serve del nimesulide al volo perchè stai malissimo causa influenza o hai finito la confezione che ti è stata prescritta, è un po’ una rottura di scatole dover rifare la fila dal medico e fartene prescrivere un’altra. fai prima a fartela mandare dall’italia col corriere *_*

    per queste cose, diciamo “illegali” ma sicuramente pratiche, è decisamente meglio l’italia 🙂

    ps. ho divorato tutto il tuo blog, continua così, dai informazioni e spiegazioni molto pratiche (autostrade, mercato immobiliare, supermercati..), che non si trovano altrove o si trovano solo frammentate 🙂 continua così 🙂

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