
Ovvero Natale, la festa per eccellenza in Svezia. Con un po’ di ritardo (la visita dei miei e cose da fare mi hanno tenuto lontano dal blog), andiamo a raccontarlo.
Cominciamo da una considerazione semplice: in generale, il Natale è una festa molto più sentita qui che in Italia. La cosa ha certamente radici antiche: il Natale è la festa che il Cristianesimo ha imposto in luogo degli antichi riti pagani relativi al Solstizio d’Inverno. Esattamente come il suo equivalente estivo (midsommar), il Natale è una vera e propria festa della luce, anche se, in questo caso, diventa la luce soffusa e festosa di creazione umana (candele, luminarie) per contrastare l’oscurità della natura.
La cosa, mi si dice, è ancora più evidente nel profondo Nord, dove la luce del sole, d’inverno, non si vede mai. Lì tutto l’aspetto illuminatorio viene meravigliosamente portato all’estremo. In ogni caso, anche nei dintorni di Stoccolma è praticamente impossibile non vedere finestre e porte delle abitazioni addobbati con elementi luminosi colorati. Nel mese che gira attorno alla festività, la luce dell’uomo sconfigge il buio del cielo.
Poi, ovviamente, il Natale è oggi in primis una situazione religiosa, ma è onestamente festosa e colorata.
Ma come celebrano, gli Svedesi, il Natale vero e proprio? Non lo celebrano! Per motivi a me ignoti, in Svezia si festeggia soprattutto la vigilia (Julafton), il giorno in cui le famiglie si riuniscono, si aprono i pacchi e si beve in compagnia.
Il tutto è accompagnato da un rituale molto particolare: per qualche strano motivo, la nazione ha una fissazione natalizia per lo speciale della Disney From All of Us to All of You, qui conosciuto come Kalle Anka och hans vänner önskar God Jul (“Paperino e i suoi amici augurano Buon Natale”) e trasmesso ogni vigilia alle tre del pomeriggio.
Nonostante lo speciale sia esattamente le stesso dal 1959 (giorno della prima trasmissione svedese) ad oggi, le famiglie si riuniscono a vederlo e ridere ogni anno per le stesse battute e situazioni. Il programma ha un indice di ascolto altissimo (spesso attorno al 50%), e, nelle settimane precedenti, ci sono spesso discussioni su chi debba essere il presentatore che introduce il filmato, quasi come per il nostro festival di Sanremo!
Finito lo speciale, nelle famiglie con bambini il papà va a “comprare il giornale”. Poco dopo il suo assentarsi, si sente bussare ed ecco arrivare Babbo Natale (su cui dovrò un giorno scrivere un articolo a parte, viste le peculiarità folk della versione svedese), ad inaugurare l’apertura dei pacchi.
Discorso particolare per il cibo: il pranzo e la cena della vigilia sono basati sulla smörgåsbord, una tavolata-buffet di miniporzioni differenti non dissimili dalle tapas spagnole. La versione natalizia si chiama, ovviamente, julbord e include patate, aringhe in varie forme, formaggi (fantastici), köttbullar, salmone e il delizioso julskinka (un prosciutto speziato e cotto al forno). Tipica è l’usanza di avere la versione natalizia di piatti che si mangiano tutti i giorni, versione che consiste, semplicemente, nell’utilizzo di spezie particolari. Altra caratteristica, per i bambini, è il Julmust, una spuma gasata dolciastra che si trova solo sotto Natale e Pasqua (quando prende l’originale nome di Påskmust): si può bere, ma se ne può tranquillamente anche fare a meno! 😉
E il Natale vero e proprio? Il Juldagen è il giorno in cui si sta tranquillamente a casa, si va eventualmente alla messa per chi ci crede e si fanno le visite di cortesia e/o piacere ai parenti (in svedese esiste il concetto di släkt come estensione di familj per intendere zii, nonni e cugini).
La sera? Al ristorante e magari anche a bere al pub o fare festa, perché il giorno non si lavora comunque (ma iniziano i saldi!) e allora si può bere e divertirsi!
Beh, il festeggiare (o comunque il dare più importanza) la vigilia invece del Natale propriamente detto è tipico in misura più o meno forte di tutta la cultura di origine germanica, non è un peculiarità solo svedese.
Saluti,
Mauro.
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Però in Svezia (e, presumo, in Scandinavia), la cosa è portata all’estremo. Il giorno di Natale è quasi un giorno normale, la giornata in cui la festività è davvero sentita (e ci si scambia gli auguri di prima mattina) è proprio la vigilia.
Al mio corso di Svedese ci sono due ragazzi tedeschi (uno dell’area di Amburgo e una di quella di Stoccarda, giusto per includere nord e sud) e sono rimasti parecchio sorpresi quando si è detto che la vera festività è la vigilia.
Fra l’altro, mi risulta che in Germania i negozi siano comunque aperti il 24, mentre in Svezia sono per lo più chiusi oppure (quei pochi) aprono solo la mattina per le emergenze. Il giorno del rush finale per i regali è il 23 qui.
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Bello il post!
Cmq sia a casa mia il padre (io) è andato in cesso! 😛
A parte ciò, la parte del mettersi a guardare Paperino non mi va per nulla…. ogni anno mi sembra di vedere un intero paese rimbecillito nel farlo. Pazienza… le tradizioni sono sovente di difficile interpretazione 🙂
Cmq sia è stato un Natale bello…. e bianco! 😀
Saluti,
Aramis
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Natale meraviglioso dal punto di vista del colore!
Gli Svedesi sono un po’ così: c’è tantissima omologazione ed abitudinarietà nei comportamenti, ma, al tempo stesso, si è più tolleranti (o indifferenti) nei confronti dell’estro di chi vuole uscire dagli schemi.
Noi Italiani siamo invece una massa più informe e caotica, non omologata, ma anche più diffidente e intollerante nei confronti di chi esce dalle convenzioni sociali.
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Ma se gli italiani sono una massa più informe e caotica, quali sono queste convenzioni sociali? 😉
Anche in Ungheria si festeggia il 24. Sarà l’influenza austro-germanica…
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Beh, dimmi una solo vigilia di Natale in cui in Italia non sia stato dato Una poltrona per due in tv ! 😉
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Vero, ma mica metà degli Italiani lo guarda per forza! 😀
P.S.: Ai miei tempi c’erano rigorosamente Il Flauto A Sei Puffi e Asterix.
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La vigilia è sentita soprattutto dai popoli germanici. Sono d’accordo con Mauro.
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Confermo l’effetto estremo che si ha quassù. .. dico solo che alla prima d’avvento ho sentito il natale come non mi succedeva dalla elementari 🙂
PS. Julmust är ett måste!
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Qui in altoadige non è molto diverso, dove c’è prevalenza di mafrlingua tedeschi. La festa è assolutamente il 24. Pensate che ho una volta ho discusso infinitamente con una mia amica in quanto lei era convinta che il Natale vero e proprio fosse il 24 (!). Per dire, qua il S. Stefano, non fosse una festività riconosciuta a livello nazionale, sarebbe sentito emotivamente zero.
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