La crociera

Uno dei passatempi preferiti degli Stoccolmesi è la minicrociera di un giorno (o, meglio, una notte) verso Åland, la regione-arcipelago posta a metà strada fra Svezia e Finlandia.
Åland (in finlandese Ahvenanmaa, in latino Alandia) ha una storia particolare: appartiene politicamente alla Finlandia, ma è autonoma, neutrale e la lingua prevalente ed ufficiale è proprio lo svedese.
In realtà, ai croceristi frega poco e nulla di tutto ciò, e la stragrande maggioranza di loro non mette neanche piede sull’isola principale (Fasta Åland): per farlo, dovrebbero alzarsi alle 6:30 del mattino dopo una notte di bagordi! Gli unici che scendono sono quelli che effettivamente devono andare nella capitale Mariehamn (abitanti del luogo o, durante l’estate, turisti) o quelli che vengono espulsi dalla nave, e consegnati alle autorità, per comportamenti poco consoni.
Per quei pochi che devono, la nave fa anche da traghetto, per cui è possibile anche caricare l’auto a bordo.

Gli armatori concorrenti che organizzano le crociere sono due: la Birka Cruises e la Viking Line.
Io ho viaggiato sulla Cinderella, la nave della Viking che parte dall’area di Slussen alle ore 18:00 e che è stata, per un certo periodo, la più grande nave da crociera al mondo.
Cinderella (e, come lei, Birka Paradise, che ci segue a distanza per tutto il viaggio), si ferma per un paio d’ore in mezzo al mare, per evitare di arrivare troppo presto e permettere ai festeggiamenti a bordo di continuare. In questo periodo dell’anno la cosa non ha particolare rilevanza, ma, durante l’estate, quando le ore della notte sono illuminate a giorno, sembra che l’effetto sia meraviglioso, soprattutto per chi sta sul ponte panoramico o nei più piccoli ponti esterni.

Gli alcoolici "ingabbiati" nel duty free
Appena saliti a bordo, molti passeggeri hanno avuto una terribile sorpresa: da qualche tempo le regole sono cambiate, e, nei fine settimana, il tax free shop interno alla nave vende alcool solo ed esclusivamente durante il viaggio di ritorno a partire dal mattino.
Avreste dovuto vedere le facce furiose di alcuni clienti mentre discutevano animosamente con il responsabile, risentiti per non essere stati avvisati in anticipo: lo avessero saputo, non avrebbero mai comprato il biglietto!
La Viking ha messo in atto questa decisione per contrastare il fenomeno di chi acquistava litri di alcool al duty free (a prezzi decisamente più bassi che al Systembolaget) per poi andare a devastare se stessi e le cabine in party privati, anziché prendere da bere nei bar e nei pub della nave. Viene da chiedersi se anche la Birka Cruises abbia preso iniziative simili: in caso negativo, il numero di passeggeri aumenterà per loro in maniera consistente!
Queste misure hanno comunque prodotto dei risultati reali e, alla resa dei conti, non ho assistito a quelle scene apocalittiche che hanno un po’ contribuito a creare la fama di questo tipo di nave: la gente sbronza, alla fine della serata e persino il giorno dopo, non mancava… ma nulla a che vedere con quelle sequenze da gironi danteschi di cui tanto si racconta. Mia moglie, che era stata sulla Cinderella l’ultima volta due anni fa, mi ha confermato di aver visto un cambiamento radicale, sia alla sera che al giorno dopo.
In ogni caso, anche comprare alcool ai pub e ai bar della nave costa decisamente meno che negli equivalenti di Stoccolma, e non c’è inoltre l’onnipresente security pronta a cacciarti via non appena cominci a traballare. Per quelli cui piace divertirsi sfondandosi di alcool, la Cinderella resta comunque una sicura fonte di gioia.

Rock'n'roll allnite
Ma anche per quelli per cui l’alcool si beve con moderazione (che, nonostante quello che si può pensare, in Svezia sono comunque la maggioranza), la nave ha tanto da offrire: ristoranti, un casinò, una stazione termale e, per la sera, oltre all’Admiral Hornblower’s Pub (con tanto di “menestrello”), ci sono una discoteca (piccola e bruttina) e, soprattutto, il Fun Club, la grande sala da ballo su cui si esibiscono, in alternanza due band. La musica live parte dai classici disco, dance e pop (come Village People, Gloria Gaynor, gli obbligatori Abba) per poi allargarsi, nel prosieguo della serata sul rock e l’hard rock di U2, Stones, Sweet, Kiss, Deep Purple, Metallica, Judas Priest, Thin Lizzy, Europe, Twisted Sister e compagnia schitarrante. I musicisti sono bravissimi e l’effetto divertimento è garantito, per cui la sala è sempre piena fino alla sua chiusura, alle 3 del mattino.

Per quanto riguarda noi, abbiamo speso circa cinquecento corone a testa (una sessantina di euro) per un pacchetto che ha incluso una cabina su lato mare e una cena con megabuffet “mangia-quanto-ti-pare” in uno dei ristoranti della nave. Durante la cena, persino vino e birra (la finlandese Lapin Kulta) erano disponibili liberamente e gratuitamente, cosa impensabile per la Svezia. Il cibo era, comunque, eccellente!

Il viaggio di ritorno è stato davvero splendido: in questi giorni è letteralmente esplosa la primavera, e il lungo passaggio in mezzo alle isole del suggestivo Arcipelago di Stoccolma è stato una gioia per gli occhi e per il corpo, rinfrancato dalle piacevoli temperature. Infilatici nel fiordo di Saltsjön abbiamo anche potuto godere della vista dei meravigliosi palazzi di Djurgården (inclusa la nostra Ambasciata) prima di rivedere la meravigliosa skyline di Gamla Stan (come sempre rovinata in parte da quell’insulsa scatola da scarpe che è la sagoma del Castello) e attraccare nell’area di Slussen. Nella hall della nave, alcune meravigliose facce da “giorno dopo” (non parliamo di quelli, sbronzissimi, con ancora un cocktail in mano), ma anche tanti volti felici di persone che si sono goduti una piccola fuga dalla vita cittadina!

E Åland? Beh, non vorrete mica che mi svegliassi alle 6:30 del mattino dopo una notte di festeggiamenti, vero?

Elezioni

A distanza di una vita, ho deciso di riprendere il blog.
Non vi sto ad annoiare con i motivi che mi hanno spinto a sospendere la scrittura, né ho la possibilità di ricapitolare brevemente tutto quello che mi è successo in questi mesi (e non è poco).

Contando nel fatto che le cose emergeranno nel corso del tempo, vi basti sapere alcuni aspetti fondamentali: sono ancora senza lavoro (e questo è il problema più grosso, attualmente), sono regolarmente registrato e con personnumer, mi sono trasferito ad Upplands Väsby (nell’hinterland di Stoccolma) e.. (shock!) mi sono felicemente sposato.

Comunque lo spirito di questo blog era di raccontare le disavventure di un Italiano che si trasferisce a Stoccolma, e da qui riprendo: aneddoti, differenze con l’Italia, problemi… cercherò di riportare le cose più importanti.

E cominciamo con qualcosa di fondamentale: il 19 settembre, per la prima volta, voterò in Svezia. Non essendo cittadino, non posso partecipare alle elezioni del parlamento, ma, essendo registrato, posso comunque partecipare alle amministrative (comune di Upplands Väsby e regione di Stoccolma).

Qui in Svezia l’Election Day è la norma: esattamente ogni quattro anni, si vota per tutto la terza domenica di settembre. La cosa è facilitata dalla stabilità del sistema, ma è sicuramente conveniente sotto ogni punto di vista. Se non si può votare nel giorno stabilito lo si può fare in anticipo in posti selezionati, mentre in caso di impossibilità per malattia o perché sperduti in qualche borgo rurale si può votare per delega o tramite corriere.

Al momento, in Svezia, c’è una maggioranza di centrodestra (composta da conservatori, cristiani, ma anche liberali), che probabilmente vincerà anche questa consultazione. Nel corso dell’anno, non si parla molto di politica, da queste parti: i giornali (tabloid “leggeri”), preferiscono occuparsi di cronaca o altro, e solo quando ci sono scandali o grossi problemi l’attenzione si rivolge ai rappresentanti del popolo. Insomma, le beghe da condominio all’Italiana sono nulle, e i partiti preferiscono lavorare sui contenuti. Quando le elezioni si avvicinano, ovviamente il tutto acquista molta più visibilità.

Oggi mi è arrivata la Röstkort, l’equivalente del vecchio certificato elettorale all’Italiana che ti arrivava a casa prima di ogni elezione. 
Viene indicato dove dovrò andare a votare (dietro casa, praticamente, e le modalità di voto). A differenza che in Italia, qui si vota mettendo dentro una busta un foglio prestampato con il nome del partito scelto e la lista dei candidati. La preferenza si esprime mettendo una croce sul candidato prescelto. Nel caso non fosse disponibile il foglio prestampato del partito (può succedere per le forze minori), si può utilizzare un apposito bollettino bianco e scrivere a mano il nome del partito e del candidato.

Sul sito ufficiale delle elezioni (www.val.se), c’è un documento con tutte le istruzioni: http://www.val.se/pdf/electionsinsweden_webb.pdf

Informazioni sulle elezioni sono disponibili in molte lingue: oltre all’Inglese, e i prevedibili Francese/Tedesco/Spagnolo ci sono Croato, Bosniaco, Serbo, Somalo, Julevsamegiella e åarjelsaemie (due lingue Sami, il vecchio “lappone”), Kurdo, dialetti Finnici, Polacco, Rumeno, Albanese, Finlandese, Turco, Russo e una serie di idiomi scritti in caratteri che non riesco ad identificare (vedi documento in allegato, per i curiosi). 
Indovinate quale lingua non è considerata neanche per sbaglio? 😀

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prima di concludere, vi lascio qualche foto scattata in questi mesi da queste parti, giusto per farvi reimmergere nelle atmosfere scandinave.

Örkärssund PanoramaKairo in Upplands VäsbyBack to the Future... in Sweden!
Stortorget in Stockholm
Stockholm from Djurgårdsbron (Topaz simplify version)

Tunnelbana

La Tunnelbana è la metropolitana svedese, un’esperienza che va assolutamente raccontata.

L'interno di un trenoSiete abituati ai mezzi pubblici italiani affollatissimi, modello carri di bestiame? Ecco, dimenticateveli pure: non mi è mai capitato di viaggiare stipato, e si trova quasi sempre posto a sedere su comode poltrone in tessuto.
Lo stesso discorso vale per gli autobus, assolutamente organizzati e capillari.

Molte cose qui si fanno ancora all’antica: se è vero che tessere e abbonamenti sono gestiti tramite tessere magnetiche, per i biglietti ordinari c’è il gabbiotto con il buon vecchio bigliettaio (sugli autobus se ne occupa direttamente il conducente), che vi prende/vende i coupon o timbra la striscia.

Il sistema dei coupon è un po’ particolare: per viaggiare nella zona “urbana” (che comunque include i comuni dell’hinterland, come Bromma o Solna), o comunque in una sola zona, bisogna usare due coupon. Se sconfini in un’altra zona i coupon sono tre, mentre se le zone sono tre i coupon diventano quattro.

Due coupon (il biglietto ordinario urbano, per intenderci) costano 30 corone (2,7 euro), e durano un’ora. A differenza che in Italia, però, si può utilizzare liberamente in detto lasso di tempo: puoi quindi uscire e rientrare dalla metropolitana tutte le volte che ti pare.
Spesso il bigliettaio, se vede che hai sforato di poco l’ora, ti fa passare comunque. Altre volte, quando ha finito il turno, mette un cartello “chiuso” e fa segno di passare liberamente. In occasione di eventi (come concerti o fiere), quando la gente rientra a casa, per evitare code interminabili alle barriere le aprono e fanno entrare tutti senza biglietto.

 

Biglietto cumulativo della metro
Biglietto cumulativo della metro

 

Se si vuole risparmiare un po’ rispetto ai prezzi dei biglietti (più cari che in Italia, anche se il servizio non è neanche lontanamente comparabile) ci sono le cosiddette travel card (24 ore, 72 ore, 7 giorni, 30 giorni, trimestrali o annuali) che non sono comunque economicissime, e convengono soprattutto a chi i mezzi pubblici li prende davvero spesso.

Una possibile alternativa sono le “strisce” (vedi foto), che funzionano come i coupon (uno spazio sulla striscia equivale ad un coupon, su una striscia ce ne sono 16) ma che, dato che li compri in blocco, ti costano un po’ di meno(2€ per il biglietto urbano da un’ora). Una striscia può anche essere utilizzata per fare entrare più persone contemporaneamente allo stesso varco.

In alternativa i biglietti possono essere acquistati alle macchinette automatiche, oppure via sms (basta far vedere il codice di ritorno al conducente/bigliettaio): in tal caso il costo è uguale a quello standard, ma il biglietto dura 75 minuti anziché un’ora!

La Tunnelbana, fra l’altro, ha lunghi tratti che passano in superficie (per lo più è solamente la parte di Stoccolma città ad essere sotterranea), cosa che permette di ammirare alcuni scorci notevoli, in particolare al crepuscolo. Purtroppo le foto, scattate con il telefonino (quando esco la sera non mi porto dietro la macchina fotografica) non rendono giustizia alla loro bellezza.

Viste serali dalla metroViste serali dalla metro-2Alla stazione

Le linee della grande T sono 3, con un certo numero di diramazioni. Sono inoltre integrate con la rete dei treni, che funzionano molto bene e possono essere presi utilizzando gli stessi biglietti/coupon della metro.